Los Angeles (California), 27 mar. (LaPresse/AFP) – La polizia della California ha chiesto calma alla popolazione, in relazione alle proteste che si sono susseguite dopo che il 18 marzo un 22enne nero disarmato è stato ucciso con 20 spari da agenti nel cortile della casa della sua famiglia. Le riprese video delle ‘body camera’ indossate dai poliziotti e di un elicottero di sorveglianza, diffuse mercoledì scorso, mostrano la polizia dare la caccia e poi uccidere a colpi d’arma da fuoco il giovane, Stephon Clark. L’uomo era disarmato e aveva in mano un iPhone. Le proteste si sono susseguite fuori dal Campidoglio locale e poi nel centro di Sacramento, con blocchi del traffico e polizia in assetto antisommossa.
All’origine dei fatti c’è una telefonata al numero di emergenza 911, in cui veniva denunciato che un uomo aveva rotto finestrini di auto nel quartiere. Gli agenti hanno ritenuto che Clark aderisse alla descrizione del sospettato e gli hanno dato la caccia. Nei video si vede il giovane correre nel quartiere, poi entrare nel cortile della casa dei nonni, dove viveva. I poliziotti sono entrati con le armi in pugno, urlando all’uomo: “Mostra le mani” e poi “Arma, arma, arma”. A quel punto hanno aperto il fuoco. Gli agenti sono stati sospesi dal servizio, ma il fatto ha riacceso il dibattito sugli abusi della polizia nei confronti degli afroamericani, che costituiscono gran parte dei sospetti uccisi dalle forze dell’ordine.