Roma, 10 apr. (LaPresse) – Parte dalla strettissima attualità, a poche ore dalla definizione del calendario del Colle per le nuove consultazioni, il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, intervenuto questa mattina nel corso di Non Stop News, la trasmissione di informazione condotta da Fulvio Giuliani, Giusi Legrenzi e Pierluigi Diaco, in onda su Rtl 102.5 e in Radiovisione sul canale 36 del Dt . Parte dalla richiesta di Di Maio di lealtà a tutto il Pd e afferma con decisione: “Se Di Maio pensa di spaccare il nostro partito, sappia che non ce la farà mai. Il Pd non si spacca, discute, anche con punti di vista differenti. E’ quello che si fa in un grande partito, non siamo in una caserma e, sopratutto, non ci facciamo comandare da qualcuno. Di Maio non può fare il pane in due forni. L’idea che il Pd sia intercambiabile con la Lega non sta né in cielo né in terra”. Poi aggiunge: “Non è che il primo che passa fa il governo. Noi seguiremo l’evoluzione delle cose, non siamo indifferenti e teniamo conto dei risultati del 4 marzo. Non partecipiamo al momento a una discussione che è costruita intorno a formule che non rispondono alla domanda di fondo, cioè dare risposte al Paese”.
Poi, sollecitato sul tema della possibile uscita di Matteo Renzi dal Pd per creare un nuovo soggetto politico, Martina risponde deciso:”Renzi farà un movimento politico? No, Renzi ha già smentito” , poi sottolinea: “Il problema non è andare oltre il Pd, abbiamo bisogno fuorché di formule divisive, di ennesimi contenitori. ll tema è il rilancio del nostro progetto non è una questione di andare indietro o di andare oltre”, poi aggiunge: “Renzi è un’energia per questo partito e per il Paese. Abbiamo lavorato insieme, quando si governa è chiaro che si facciano anche errori ma questo non ci far venire meno alla consapevolezza che abbiamo fatto tanto. L’energia espressa in questi anni è un valore”. Martina guarda poi all’assemblea nazionale del 21 aprile da cui molto probabilmente uscirà segretario Dem: “Il 21 aprile noi ci confronteremo in maniera libera e nel pieno rispetto delle opinioni differenti. Mi sono candidato a segretario – spiega ai conduttori- convinto che non sia un impegno che posso esaurire da solo, credo nella costruzione di una squadra, un gruppo, una collegialità. Non servono conte e divisioni, il 21 aprile sara’ un passaggio di unita’ per ricostruire il progetto democratico, girando i territori. Non credo mai che queste esperienze possano essere sulle spalle solo di un leader”.
“Il Partito Democratico – aggiunge – puo’ ripartire da progetti di comunita’, essere utile per gli altri, per migliorare il territorio in cui si vive. Penso ad esempio ai ragazzi di Laurentino 38 a Roma, che organizzano nel circolo Pd lezioni di ripetizione gratuiti per gli studenti del quartiere. Ci sono tante persone del nostro partito che si mettono a disposizione e che si impegnano nel paese. Il problema e’ che a volte non gli riconosciamo neanche noi e non diciamo nemmeno grazie. Ora invece dobbiamo valorizzare questo lavoro ed estenderlo.La mia è una funzione delicata ma anche molto importante. Cerco di lavorare al massimo. Per me è un onore lo faccio al massimo delle forze”.
Sulla lettera di Adriano Celentano a Matteo Renzi, in cui si chiede al Pd un passo verso Di Maio, “il punto non è chiedere a Renzi di allearsi con Di Maio, ma sono i cosiddetti vincitori del 4 marzo a dover fare i loro passi – risponde Martina-. Se hanno immaginato di avere numeri che non avevano, il Pd non può prendersi responsabilità che il Pd non ha. Non possiamo fare quattro parti in commedia e non possiamo prenderci impegni che non sono per noi”. Guardando all’emergenza internazionale della Siria, Martina sottolinea: “La Siria non è possibile dimenticarla, dobbiamo fare uno sforzo tutti in vista del 24 e 25 aprile quando l’Ue ha orgnizzato una conferenza di pace e io spero che qella sia l’occasione per dare una svolta positiva al processo di pace, in questo senso l’impegno dell’Alto commissario Federica Mogherini sarà fondamentale”.