Managua (Nicaragua), 21 apr. (LaPresse/AFP) – È di almeno 10 morti e 80 feriti in Nicaragua il bilancio delle violente proteste di giovedì e venerdì contro la riforma delle pensioni proposta dal presidente Daniel Ortega. Lo ha annunciato il vice presidente, Rosario Murillo, esprimendo la volontà del governo di dialogare. Murillo, tuttavia, ha anche parlato di “rivolte” organizzate da individui che provano a “rompere la pace e l’armonia”. Si tratta delle più grandi proteste da quando Ortega è entrato in carica 11 anni fa. La proposta che ha fatto scattare la mobilitazione prevede che i lavoratori aumentino il proprio contributo al sistema pensionistico e inoltre potrebbe tagliare del 5% l’ammontare complessivo delle pensioni.
Le proteste si sono inasprite venerdì, terzo giorno di contestazione, con barricate e scontri con la polizia, sia a Managua che in altre città. A quattro tv indipendenti giovedì sera il governo ha impedito di seguire le manifestazioni e, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) basato a New York, almeno nove reporter sono rimasti feriti nelle proteste. Secondo quanto ha riferito Murillo, il presidente Ortega, che non si è mostrato in pubblico dallo scoppio delle proteste, oggi dovrebbe annunciare formalmente che “il dialogo resta aperto” e che “tutti i temi sono sul tavolo”.