Roma, 6 mag. (LaPresse) – “Mia figlia non parla e non riesce ad esprimersi ma ci ha dimostrato nel tempo un attaccamento alla vita formidabile. Più volte i medici ci hanno detto che era arrivata la fine di Maya ma lei sistematicamente dopo qualche giorno si svegliava e riprendeva vita”. Lo ha detto Paola Desideri mamma di Maya, una bambina di 12 anni affetta da malattia mitocondriale, ai microfoni di Tv2000, durante lo speciale del Tg2000, in occasione della visita di Papa Francesco alla parrocchia romana del Santissimo Sacramento nel quartiere Tor de’ Schiavi. Maya e sua madre riceveranno oggi il sacramento della Cresima da Papa Francesco.
“Mia figlia non parla e non riesce ad esprimersi ma ci ha dimostrato nel tempo un attaccamento alla vita formidabile. Più volte i medici ci hanno detto che era arrivata la fine di Maya ma lei sistematicamente dopo qualche giorno si svegliava e riprendeva vita”. Lo ha detto Paola Desideri mamma di Maya, una bambina di 12 anni affetta da malattia mitocondriale, ai microfoni di Tv2000, durante lo speciale del Tg2000, in occasione della visita di Papa Francesco alla parrocchia romana del Santissimo Sacramento nel quartiere Tor de’ Schiavi. Maya e sua madre riceveranno oggi il sacramento della Cresima da Papa Francesco.
“Ho incontrato il Papa qualche anno fa, – ha raccontato la signora Paola – ha sempre dimostrato una grande sensibilità nei confronti di questi bambini che considera preziosissimi. Da lui mi sono sentita accolta e amata in quei pochi minuti di colloquio. Questa attenzione l’ha dimostrata anche nei casi di Charlie e Alfie mettendo a disposizione tutto quello che poteva. Credo che abbia fatto più di chiunque altro. E con il cuore e lo spirito è stato vicino a questa famiglia in un modo incredibile. Ha fatto veramente l’impossibile”.
“Ho preparato un regalo al Papa – ha rivelato la mamma di Maya – Tra le tante mie passioni c’è quella della lavorazione delle pietre dure. Ho pensato così di fare un rosario da regalare a Francesco. All’inizio volevo costruirlo con una corona adeguata ad un Pontefice. Ma poi mi sono detta che Francesco non è un Papa uguale agli altri e l’ho fatto con pietre di scarto. Ho pensato che questo poteva essere un piccolo simbolo di come le cose apparentemente senza valore, messe insieme e nel modo giusto potessero dare origine ad un oggetto di valore”.