Omicidio Di Pietrantonio, Paduano in appello: non mi perdonerò mai

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 10-06-2016 - Roma - Italia Cronaca Funerali di Sara Di Pietrantonio, uccisa alla Magliana Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 10-06-2016 - Rome - Italy News Sara Di Pietrantonio funeral

Roma, 8 mag. (LaPresse) – “Non posso meritare la pace”, “non mi perdonerò mai” per “aver tolto a Sara la possibilità di diventare grande” e “mi vergogno di quello che ho fatto”. Così parla davanti ai giudici d’appello Vincenzo Paduano, condannato all’ergastolo in primo grado per aver ucciso e dato alle fiamme la ex fidanzata Sara Di Pietrantonio. Paduano piange in aula, durante le dichiarazioni spontanee: “Vorrei poter dare spiegazioni ma non ho ricordi di quella notte”, dice e sottolinea di non riconoscersi nel “mostro” che è stato capace “di tanta violenza e di tanto male”. “Sono certo però che è mia responsabilità”, e aggiunge di aver preso consapevolezza del suo gesto solo in carcere e che questa “sarà la mia condanna da scontare per sempre oltre a quella del processo”.

Paduano e stato condannato all’ergastolo, con rito abbreviato, il 5 maggio del 2017, a un anno dall’omicidio di Sara, uccisa il 29 maggio del 2016. Sara e Paduano erano stati insieme per un paio di anni, allontanandosi e riavvicinandosi a più riprese, fino a tre settimane prima dell’omicidio, quando Sara lo aveva lasciato definitivamente. Il 28 maggio, i due si erano visti nel pomeriggio, a casa di lei, avevano parlato, e Sara aveva ribadito che era davvero finita: stanca di quella storia malata, fatta di continue pressioni psicologiche e folli gelosie da parte di lui, era riuscita a dire basta a un amore che di amore non aveva nulla, e la faceva stare male. Lui non poteva sopportarlo e aveva deciso: se non poteva avere Sara, nessuno l’avrebbe avuta. Poche ore dopo, sabato notte, mentre era di turno come vigilantes nel quartiere Eur di Roma, Paduano ha lasciato il posto di servizio ed è andato sotto casa del giovane che Sara da poco frequentava. Ha aspettato che lei riportasse a casa il ragazzo, e quando si è allontanata in auto, Paduano l’ha seguita. Sara inizialmente non si è accorta di nulla, ha mandato con il telefono un messaggio alla madre comunicandole che di lì a poco sarebbe arrivata a casa. Pochi istanti dopo Paduano, alla guida dell’auto, la affiancava e speronava, costringendola a fermarsi. I due sono scesi dall’auto e hanno discusso. Sono stati visti da alcuni passanti, prima che lui la uccidesse e le desse fuoco. Alle 5 del mattino, dopo una segnalazione per l’auto in fiamme, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno trovato a duecento metri dai resti del veicolo bruciato, il corpo semicarbonizzato di Sara. Gli agenti della squadra mobile hanno sentito i genitori della giovane, il ragazzo che frequentava, gli amici più stretti: subito è emerso che Paduano la tormentava da tempo con telefonate continue e di recente l’aveva pedinata in almeno un’occasione. Sara era preoccupata per la morbosità con la quale il suo ex fidanzato voleva tornare ad ogni costo con lei, ma forse non lo riteneva pericoloso tanto che anche poche ore prima dell’omicidio si erano visti, per un chiarimento. L’ultimo, prima della follia omicida che l’avrebbe uccisa.

 

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