NAPOLI – Tra non molto comincerà il mercato estivo. Prima che inizi di nuovo la ‘tiritera’ dei diritti di immagine – tirata fuori in queste ore per raccontare le difficoltà degli azzurri per ottenere il sì di Leno – meglio fare chiarezza su come mai il presidente Aurelio De Laurentiis insisti così tanto nell’acquisirli per poi sfruttarli poco o nulla. L’acquisizione die diritti di immagine da parte del Napoli serve per pagare meno tasse sugli stipendi. Gli azzurri impiegano tempo nel chiudere le trattative perché devono spiegare con quali modalità si stringono gli accordi per quanto riguarda il pagamento degli ingaggi.
Gli stipendi dei calciatori vengono pagati con la suddivisione tra le prestazioni sportive e lo sfruttamento dei diritti di immagine
Infatti gli stipendi dei calciatori vengono coperti da una parte con l’accordo economico preso tra il giocatore e il Napoli, che deposita il contratto in Lega e dall’altra con i diritti di immagine ceduti alla FilmAuro. Questo permette al presidente Aurelio De Laurentiis e di conseguenza al Napoli di pagare meno tasse. Esempio: se un calciatore azzurro si accorda per uno stipendio di un milione di euro a stagione, 700mila euro vengono pagati per le prestazioni sportive su cui il l’incidenza delle tasse è del 100 per cento. Mentre gli altri 300mila euro vengono pagati col compenso del contratto di sfruttamento dell’immagine che il giocatore in questione stipula con la FilmAuro e su cui l’incidenza fiscale è di circa il 35-40 per cento. Sui 700mila euro il Napoli ne paga altri 700mila di tasse ecco perché si parla di ingaggio netto e lordo. Sui restanti 300mila euro De Laurentiis paga 120mila euro di tasse e non altri 300mila. Il problema è che il produttore cinematografico paga tassa in meno, ma il tesserato in questione ne paga in più, perché deve giustificare due entrate perché stipula due contratti, uno col Napoli e l’altro con la FilmAuro. Però De Laurentiis alza un po’ l’ingaggio proprio per risarcire i calciatori per le tasse in più che devono versare allo Stato.
Piccola apertura da parte di De Laurentiis come dimostra l’autorizzazione concessa a Insigne per stringere l’accordo di sponsorizzazione con l’Adidas
C’è da chiarire che tutto si svolge secondo la legge. Nessuna violazione. A volte i giocatori prendono tempo per pensarci su, anche perché la questione è un po’ complessa. Negli ultimi tempi però, De Laurentiis si è ammorbidito un po’, come dimostra l’autorizzazione concessa a Insigne per stringere un rapporto di sponsorizzazione con l’Adidas.