Atac, Magi: azienda opera senza requisiti per proroghe irregolari

Foto Fabrizio Corradetti / LaPresse

Roma, 11 mag. (LaPresse) –

“Grazie alle proroghe concesse dal governo, Atac opera senza i requisiti finanziari richiesti dal regolamento europeo delle imprese di trasporto che servono anche a garantire la sicurezza dei mezzi.

Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare, che sarà pubblicata in occasione della prossima seduta della Camera”, lo annuncia Riccardo Magi, deputato di +Europa e segretario di Radicali Italiani.”Gli incendi a bordo dei bus dell’Atac sono solo l’ennesima e non necessaria prova della mancanza di manutenzione che mette a repentaglio la vita dei passeggeri, oltre a negare loro il servizio per cui pagano.

L’azienda non ha i soldi per farla e ciò la pone in una condizione di grave irregolarità rispetto al regolamento europeo (1071/2009), che detta i requisiti minimi per le imprese di trasporto, tra cui quello della sicurezza, che sono certificati dall’iscrizione al Registro elettronico nazionale. Ebbene, ATAC opera pur non possedendo i requisiti finanziari richiesti dal regolamento, cioè un capitale annuo e riserve per un valore di almeno 9.000 euro, per il primo veicolo e di 5.000 euro per ogni veicolo supplementare.

I termini per il rilascio della necessaria fideiussione bancaria sarebbero scaduti nel 2017, a quanto si apprende da fonti stampa, come anche i successivi 6 mesi di proroga regolamentari. Eppure ATAC continua a operare in virtù di un’ulteriore proroga concessa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che sarebbe rinnovata in caso di esito positivo del concordato su cui il Tribunale di Roma si pronuncerà il 30 maggio. Tutto ciò, evidentemente, viola il regolamento europeo, ed è grave perché non si tratta di una questione burocratica, ma sostanziale: riguarda infatti le risorse con cui ATAC dovrebbe far viaggiare in sicurezza i cittadini.

Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dei trasporti. Non serve che esploda un autobus nel centro storico di Roma per occuparsi della situazione del trasporto pubblico. La prossima fermata sarà il referendum per la liberalizzazione: come radicali lo abbiamo conquistato per aprire un dibattito e per far capire che c’è un’alternativa”, conclude Magi.

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