FIRENZE – Fatture false, chiesto il rinvio a giudizio per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, madre e padre del più noto Matteo, ex presidente del Consiglio. A coordinare l’indagine che rischia di mandare a processo i genitori del leader Pd sono stati il procuratore aggiunto Luca Turco ed il pubblico ministero Christine von Borries. L’attività investigativa, realizzata dalla fiamme gialle, avrebbe fatto emergere l’emissioni di fatture non corrispondenti alle prestazioni effettuate da alcune aziende dei Renzi.
Il terzo indagato
L’inchiesta ha coinvolto anche una terza persona: Luigi Dagostino, imprenditore pugliese degli outlet con attività anche in Toscana. All’attenzione degli inquirenti i rapporti tra i genitori dell’ex premier e il Dagostino. Le fatture sarebbero state emesse dalle ditte dei Renzi per operazione inesistenti: questa la tesi della Procura che ora passerà al vaglio del gup del tribunale fiorentino. L’imprenditore pugliese è inquisito per utilizzo di fatture inesistenti e truffa.
Le fatture
Sono la Party srl e la Eventi 6 le società che, per la Procura di Firenze, avrebbero prodotto le ipotizzate ricevute ‘tarocche’. Due i documenti ‘incriminati’: una fattura da 20mila euro e l’altra da 130mila euro, emessa proprio dalla Eventi 6, azienda distributrice di quotidiani e specializzata nell’organizzazione di eventi fieristici e marketing. L’impresa dei Renzi, sostiene l’accusa, avrebbe fornito uno studio di fattibilità e servizi di accoglienza per l’outlet ‘The Mall’. Quello studio, affermano gli investigatori, non è stato mai realizzato.
I pagamenti
A pagare la fattura da 130mila euro sarebbe stata la Tramor. La società, fino a tre anni fa, è stata gestita da Luigi Dagostino ed un altro imprenditore. La Tramor, hanno chiarito le fiamme gialle, è stata una delle aziende adoperate per concretizzare il progetto ‘outlet’ a Reggello: ‘The Mall’. Quella da 20mila euro, invece, ha chiarito l’accusa, è stata emessa dalla Party srl. Si attendono ulteriori sviluppi sulla vicenda.