NEW YORK – “Assolutamente no. Mai”. Mesi dopo l’esplosione dello scandato di Harvey Weinstein, il produttore cinematografico accusato di stupri e molestie sessuali da decine di donne del mondo dello spettacolo, la moglie Georgina Chapman risponde così, in un’intervista a Vogue, alla domanda su eventuali sospetti sul comportamento del marito. “Ero umiliata – ha detto la donna, riferendosi al periodo dello scandalo – e pensavo che non fosse rispettoso uscire. Ho pensato: chi sono io per farmi vedere in giro mentre accade tutto questo? L’altro giorno stato salendo le scale e mi sono fermata: era come se tutta l’aria mi venisse spinta fuori dai polmoni”.
“Sono stata in terapia”
La Chapman, che gestisce un suo brand di moda, ha anche detto di essere stata in terapia dopo lo scandalo: “All’inizio non ci sono riuscita, perché ero troppo scioccata. E in qualche modo sentivo di non meritarlo”. Ma poi ha capito di dovere “andare avanti”, aggiungendo che “ho momenti di rabbia. Ho momenti di confusione. Ho momenti di incredulità. E ho momenti nei quali piango per i miei figli. Come saranno le loro vite? Cosa dirà loro la gente? Loro vogliono bene al padre”. Quanto a lei, “non voglio essere vista come una vittima, perché non penso di esserlo. Sono una donna in una situazione di merda, ma non è un caso unico”. Dopo la pubblicazione delle accuse al marito, ha perso circa 4 chili e mezzo in cinque giorni (“non riuscivo a tenere giù il cibo”) e ci ha messo “circa due giorni” per accettare l’accaduto.
“Pensavo di avere un matrimonio felice”
“Il primo articolo – ha ancora spiegato la moglie di Weinstein – era su un periodo molto precedente a quando l’ho conosciuto. Le storie poi si sono susseguite e ho capito che non si trattava di un incidente isolato. Sapevo che dovevo andarmene e tirare fuori i bambini da tutto questo”. Quando l’intervistatore le ha chiesto se il matrimonio fosse felice, la Chapman ha risposto: “E’ proprio questo a rendere incredibilmente doloroso tutto questo: avevo quel che pensavo fosse un matrimonio felice. Amavo la mia vita”.