ROMA (gp) – Sul rischio Hiv i livelli di prevenzione non soddisfano affatto. Per questo Federconsumatori ha lanciato l’allarme e chiesto una maggiore attenzione per frenare quella che è ancora una vera e propria piaga.
Le possibilità ignorate
Anche perché ci sono delle possibilità di limitare i danni. Solo che dalle nostre parti la cultura della prevenzione non è ancora sufficientemente sviluppata. “I progressi e le conquiste della ricerca scientifica e farmacologica consentono oggi ai pazienti con infezione da Hiv e a quelli con doppia infezione Hiv-Hcv di aspirare ad una aspettativa di vita simile se non addirittura pari a quella della popolazione sana”. Federconsumatori, però, spiega tutte le sue preoccupazioni: “Purtroppo, nonostante l’efficacia delle nuove terapie, curare e prevenire le infezioni resta un obiettivo ancora da realizzare. Basti pensare che solo nel nostro Paese sono in terapia più di 100mila pazienti e ogni anno si contano circa 4mila nuovi casi”. Così dall’associazione di categoria.
La collaborazione di tutti
Per combattere questo fenomeno è necessario che tutti remino dalla parte giusta, senza zone d’ombra. Così Federconsumatori fa sapere di sostenere “l’obiettivo di curare l’infezione in modo definitivo, in modo da poter interrompere terapia. Considerando che il contagio avviene in prevalenza per via sessuale e che la fascia di età esposta ai maggiori rischi è quella tra i 25 e i 29 anni, riteniamo fondamentale e urgente intervenire su quella che si configura a tutti gli effetti come una inconsapevolezza del rischio Hiv, realizzando specifiche e capillari campagne di informazione destinate ai giovani. È poi altrettanto importante coinvolgere in questo processo medici e paramedici, che rivestono un ruolo fondamentale nella divulgazione delle informazioni”, hanno concluso i vertici dell’associazione.