Roma, 13 mag. (LaPresse) – La stazione metro di San Giovanni è stata aperta ieri, sabato 12 maggio.
A oggi circa 40mila persone utilizzano la tratta Lodi-Pantano, con la nuova stazione metro di San Giovanni si stimano circa 50-60mila utenti al giorno per poi arrivare, in una seconda fase, a 100mila passeggeri.
Con la stazione di San Giovanni aumentano i collegamenti del quadrante con importanti destinazioni del Centro e dei quadranti Sud Est e Ovest della Capitale, grazie alla connessione con numerose linee del trasporto di superficie, che transitano o effettuano capolinea in prossimità della metro.
Nei piani dell’Amministrazione capitolina la linea C proseguirà fino a compimento della tratta T2, dai Fori Imperiali a piazza Mazzini, fino ad arrivare a Farnesina. L’Amministrazione ha indicato i punti da cui partire per l’elaborazione di una project preview dell’opera.
E’ la prima grande stazione museo di Roma: in essa alcuni importanti reperti provenienti dagli scavi sono stati adeguatamente restaurati ed esposti (vedi le foto). I cittadini possono ora valersi di un nuovo nodo di congiunzione tra due linee metropolitane, con un collegamento che dalla periferia arriva sino in centro.
L’apertura della nuova stazione comporta modifiche alla rete di superficie per rendere i collegamenti più capillari. Sarà istituita anche una nuova linea bus a carattere tangenziale tra il nodo di interscambio San Giovanni metro A/metro C e il nodo di interscambio metro ferroviario Piramide/Ostiense.
La stazione si trova in largo Brindisi, angolo piazzale Appio, ed è sotto l’omonima stazione della Metro A: le due stazioni sono collegate da una galleria sotterranea e i passeggeri che si spostano da una linea all’altra possono utilizzare il medesimo titolo di viaggio.
Con l’apertura della nuova stazione, la linea C allinea gli orari alle altre linee della metropolitana, pertanto il venerdì e il sabato le ultime corse dai capolinea partono all’1.30 di notte.
Da domani, lunedì 14 maggio, alcune linee bus della zona modificano i percorsi.
Per il futuro della terza linea, Roma Metropolitane ha elaborato uno studio preliminare in cui sono elencati i possibili modelli da realizzare nell’ “ansa barocca” della città, mettendo a confronto le alternative progettuali della tratta che attraversa il centro storico. L’obiettivo è dunque far arrivare la linea C sino a Clodio-Mazzini: la tratta fino a Clodio-Mazzini è stata l’opera infrastrutturale più votata sul sito del Piano urbano della mobilità sostenibile.
Lo studio preliminare. Il primo progetto elaborato da Roma Metropolitane ha indicato due modelli possibili. Il primo prevede quattro stazioni: San Pietro, Chiesa Nuova, Argentina e Piazza Venezia; il secondo tre: San Pietro, Navona e Venezia.
Gli obiettivi si concretizzano nella realizzazione di almeno una stazione intermedia tra quelle previste di Venezia e San Pietro; nella limitazione degli impatti archeologici e dei cantieri puntando sulla realizzazione di stazioni e impianti di risalita concentrati in 1-2 pozzi verticali, e nella ricerca di soluzioni che favoriscano un più rapido smaltimento del flusso passeggeri.
Tempi e costi. Per la tratta T2 (Fori Imperiali-Clodio Mazzini), saranno individuate nuove soluzioni progettuali attraverso l’elaborazione di un progetto di fattibilità redatto ai sensi del D.Lgs n 50/2016. Dal momento dell’affidamento delle attività, i tempi stimati per la stesura e approvazione sono di circa 24 mesi. I costi stimati per le attività preliminari di progettazione e di indagine archeologica ammontano a circa 1,6 milioni.
L’adozione di scelte progettuali definitive non potrà prescindere dagli studi archeologici nei luoghi dove saranno costruite le stazioni e le gallerie della tratta.