NAPOLI (Antonello Auletta) – Con ogni probabilità si incontreranno oggi il presidente Aurelio De Laurentiis e il tecnico Maurizio Sarri per discutere sulla conferma dell’allenatore sulla panchina del Napoli. Nonostante il trainer di Figline Valdarno abbia un contratto sino al 2020, il patron e Sarri dovranno vedersi per capire se ci sono i presupposti per andare avanti. L’amarezza per la mancata conquista dello scudetto è tanta, soprattutto da parte dell’allenatore. Sarri vorrebbe andare via.
Clausola rescissoria troppo alta
Nel suo contratto è presente una clausola rescissoria di 8 milioni di euro, valida sino a maggio. Nonostante il trainer di Figline Valdarno sia apprezzato in tutta Europa, pare che non ci siano club interessati a investire così tanti soldi per liberare Sarri dal vincolo col Napoli e affidargli la panchina. Ecco perché più tempo passa e più Sarri si avvicina alla conferma in azzurro. Però l’assenza di offerte concrete non può essere l’unica ragione affinché il tecnico di Figline Valdaro resti a Napoli. De Laurentiis deve riconquistarlo. Il rinnovo del contratto senza clausola rescissoria sino al 2021, uno stipendio di 4 milioni di euro e garanzie per un mercato sufficiente a riprovare l’assalto allo scudetto sono le condizioni che servono per ravvivare il matrimonio.
Pronto un assalto alla Juventus
Nella giornata di oggi dovrebbe arrivare il responso. Sarri potrebbe restare. La mancanza di alternative potrebbe convincerlo a portare avanti il progetto all’ombra del Vesuvio e continuare l’assalto allo scudetto anche nella prossima stagione. De Laurentiis spera nella lieta novella da comunicare domani sera alla squadra in occasione della cena sociale di fine stagione in via Aniello Falcone. Il produttore cinematografico ce la sta mettendo tutta per trattenere Sarri. Il presidente sa che il tecnico è l’idolo dei tifosi. Causarne l’addio farebbe abbassare le sue quotazioni ancora di più. Inoltre, trattenendo Sarri sulla panchina del Napoli, De Laurentiis potrebbe continuare a contare su un parafulmine resistente e sulla possibilità di evitare di svenarsi sul mercato: tanto c’è il ‘bel gioco’.