ROMA (Alfredo Stella) – Privacy, ogni cambiamento necessita di tempo per trovare i suoi giusti meccanismi. E’ ciò che sta accadendo al Gdpr entrato in vigore alla mezzanotte di venerdì 25 e che sta già subendo una pletora di ricorsi sulle modalità di consenso della raccolta e del trattamento dei dati personali. Dura la risposta della commissaria Ue alla giustizia, Jourova, per l’entrata in vigore della stretta sulla privacy, dopo che solo circa una metà degli stati è pronta all’appuntamento. “Continueremo il nostro lavoro con gli stati membri – ha detto – e monitoreremo da vicino l’applicazione del regolamento sulla privacy nei 28, e prenderemo azioni appropriate se necessario, incluso il ricorso a procedure d’infrazione”. Jourova ha anche inviato una lettera ai ministri europei affermando che “così c’è piena chiarezza su questo”. Ricordiamo che il Gdpr è un’importante iniziativa in materia di protezione dei dati degli ultimi 20 anni. Notevoli le implicazioni per qualsiasi organizzazione nel mondo che si rivolge a soggetti dell’Unione europea.
I ricorsi
“Abbiamo già ricevuto i primi ricorsi sulle modalità di consenso – dice Andrea Jelinek, alla guida del board dei garanti dei 28 che da oggi deve garantire l’applicazione uniforme nell’Ue del Gdpr – alla raccolta e al trattamento dei dati personali in base alle nuove regole Ue. Abbiamo appena cominciato a controllare i file. Solo se richiesto correttamente e in modo comprensibile per la gente – aggiunge – è giusto, invece se il consenso è forzato allora non c’è nessun consenso”. “Non si può privare la gente dei servizi – riprende – va valutato caso per caso”. Il giorno dell’entrata in vigore delle nuove regole Ue sulla privacy “non è la fine del percorso – ha specificato – ma solo l’inizio del nostro viaggio comune per una migliore protezione dei dati personali in Europa, dove l’Ue ha stabilito il passo con il Gdpr sollevando interesse a livello mondiale”. “Il nostro obiettivo – conclude – non è sanzionare le imprese ma creare un ambiente che tuteli la privacy sin dal primo giorno dell’entrata in vigore del Gdpr”.