Berlusconi rischia un altro processo, ma la Procura deve riformulare le accuse

Era accusato di corruzione. Il gup di Torino ha rispedito gli atti al pm

Berlusconi e il processo Ruby ter
Foto LaPresse/Silvio Berlusconi

MILANO (gt) – Un processo dopo l’altro per Silvio Berlusconi, e tutti ‘figli’ del caso Ruby. Tra sdoppiamenti e riunificazioni (per quelli in corso a Milano), ieri il gup Francesca Christillin del Tribunale di Torino ha disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero. La Procura del capoluogo piemontese dovrà riformulare le accuse a carico dell’ex cavaliere.

Le accuse

Berlusconi era accusato dal pm Laura Longo di corruzione in atti giudiziari. Al centro dell’inchiesta che rischia di decretare l’ennesimo rinvio a giudizio per il leader di Forza Italia ci sono presunte donazioni che l’imprenditore e politico avrebbe elargito a Roberta Bonasia.

La difesa

E’ stato l’avvocato Federico Cecconi, legale di Berlusconi, a convincere il gup a rispedire gli atti in Procura. La difesa dell’ex presidente del Consiglio ha evidenziato l’assenza delle “condizioni di competenza territoriale” che avrebbero dovuto consentire lo svolgimento del processo a Torino.

La presunta corruzione

Berlusconi, stando alla ricostruzione degli inquirenti, avrebbe messo in atto l’ipotetica corruzione con lo scopo di convincere la Bonasia a rendere falsa testimonianza negli altri procedimenti sul caso Ruby. La donna era stata chiamata a riferire in aula (a Milano) sulle cene nella lussuosa villa di Arcore. Il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio anche per Roberto Bonasia, rappresentata  dal legale Stefano Tizzani. Alla donna sono contestati i reati di corruzione in atti giudiziari, calunnia e falsa testimonianza.

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