Governo, l’ex ministro Minniti: “Rimpatri? Promessi anche nel 2001, finì con la grande sanatoria”

Le parole dell'ex ministro dell'Interno al "Corriere.it"

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

Roma (LaPresse) – “Vedere un ministro dell’Interno fotografato accanto a una ruspa non mi pare un segnale rassicurante“. Così al ‘Corriere’ l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, commentando l’arrivo del suo successore, Matteo Salvini, al Viminale.

Le parole dell’ex ministro dell’Interno

I rimpatri di massa promessi da Salvini sono tecnicamente possibili? “Furono un punto dirimente della campagna elettorale del centrodestra nel 2001. Finì con la più grande sanatoria della storia: circa 600mila clandestini divvenero regolari. Più o meno lo stesso numero delle persone che ora si vorrebbero espellere“. Così al ‘Corriere’ l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, commenta l’arrivo del suo successore, Matteo Salvini, al Viminale.

Minniti non dice che finirà necessariamente nello stesso modo, ma “nessuna espulsione è possibile senza una rete di rapporti internazionali. Affinché ci sia un Paese che espelle, ci dev’essere un Paese che riaccoglie. Questa rete do rapporti non esiste”.

La replica di Minniti ai programmi di Salvini

Le dichiarazioni di Marco Minniti seguono alle parole di Salvini, rilasciate ieri nel corso di un comizio a Vicenza per sostenere il candidato sindaco del Carroccio Francesco Rucco:”Se uno scappa dalla guerra è il benvenuto, altrimenti tutti gli altri non devono partire, e se partono non possono rimanere in Italia: se torna l’allarme a casa nostra ho le idee chiare su come porre la questione all’attenzione mondiale“.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome