Hong Kong (LaPresse/AFP) – L’attivista pro-indipendenza di Hong Kong, Edward Leung, è stato condannato a sei anni di carcere per il suo coinvolgimento nelle massicce proteste del 2016. A maggio Leung era stato dichiarato colpevole di partecipazione a scontri con la polizia, quando i manifestanti lanciarono mattoni contro gli agenti e diedero fuoco a cassonetti dell’immondizia nel distretto commerciale di Mong Kok. Il giudice Anthea Pang, nel comunicare la condanna, ha affermato che l’attivista abbia preso parte ad azioni “insensate e violente”.
Condanna per il dimostrante
Il 27enne era già in carcere dopo che si era dichiarato colpevole a gennaio di aggressione a un poliziotto durante gli scontri del 2016, e condannato a un anno di detenzione. Le due condanne saranno scontate in contemporanea. Secondo il giudice, la pena avrà un effetto “deterrente”. Leung, che si trovava in tribunale al momento della sentenza, si è mostrato calmo e ha salutato i sostenitori. Altri due dimostranti sono anch’essi stati condanna di a sette e tre anni e mezzo di carcere.
Sono almeno 16 le persone che si trovano in cella per gli scontri, con pene fino a quattro anni e nove mesi di carcere, nel caso di un uomo condannato per scontri e incendi. Non si tratta di attivisti noti, al contrario di Leung. Nel 2016 le proteste iniziarono per proteggere i venditori ambulanti dagli ispettori sanitari, poi si trasformarono in un’esplosione di rabbia contro le autorità a Pechino e Hong Kong. Decine di persone furono ferite e altrettante arrestate. Alle proteste fu dato il nome di ‘Fishball Revolution’, rivoluzione delle polpette, a partire del nome dal piatto venduto dagli ambulanti nelle strade.