Torino (LaPresse) – Era lo scorso luglio quando la guardia di finanza di Torino, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura, aveva denunciato P.C.. Era ritenuto responsabile, insieme alla sua segretaria, di aver sottratto denaro dalle casse della Croce Rossa di Piossasco, dove era presidente del Comitato. Per i due l’accusa di peculato e appropriazione indebita. E’ di questi giorni, invece, la conclusione dell’intera vicenda. Il presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, su richiesta del Procuratore regionale, ha autorizzato, sulla base degli ultimi sviluppi dell’indagine, il sequestro conservativo. Sia nei confronti dell’ex presidente sia della sua segretaria, di somme per 250.000 euro. In pratica, il corrispondente, secondo gli inquirenti, di quanto indebitamente sottratto dai due.
La denuncia dell’Ente, denigrato dalla vicenda
I finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Torino, per questa vicenda, avevano già sequestrato somme di denaro. Tali erano stati bloccati sui conti correnti personali e delle società, riconducibili all’ex presidente della Croce Rossa. Ed in più polizze assicurative, oltre ad un immobile per un importo complessivo di oltre 200.000 euro. Gli inquirenti segnalarono inoltre alla Procura regionale della Corte dei Conti, dove già pendeva un’istruttoria dopo la denuncia da parte dell’Ente danneggiato, i due responsabili al centro dell’inchiesta. Denuncia arrivata per il danno erariale causato al citato Comitato locale della Croce Rossa di Piossasco. E poi il sequestro di 250mila euro in questi giorni da parte dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino. Sequestro sui beni immobili, mobili e risorse finanziarie, tutte riconducibili ai due indagati.