Roma (LaPresse) – “È positivo che il consiglio direttivo della BCE abbia deciso di mantenere un ampio grado di accomodamento monetario anche dopo la fine del QE, a conferma di quanto affermato dal presidente Draghi in occasione del Dialogo monetario con la commissione ECON“. Così Roberto Gualtieri, eurodeputato Pd – S&D e Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari al Parlamento Europeo. “Le misure non convenzionali di politica monetaria, introdotte dalla BCE nel giugno 2014, hanno giocato un ruolo cruciale nel sostegno all’economia. Ed hanno efficacemente scongiurato il pericolo di deflazione. Nell’eurozona la crescita è tornata a essere solida e diffusa. Ma le incertezze legate a fattori globali e al rischio di volatilità dei mercati consigliano di tenere alta la guardia“, aggiunge.
L’intervento dell’eurodeputato sui problemi economici al Parlamento Europeo
“Per questo condivido la decisione unanime del consiglio direttivo della BCE di continuare con un sostanziale stimolo monetario. Anche dopo che programma di acquisto titoli giungerà gradualmente a termine dopo settembre se i dati economici confermeranno le aspettative positive e non peggioreranno. Ciò avverrà sia attraverso il reinvestimento del capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo, così estendendo de facto il QU ben oltre il 2018. Sia mantenendo invariati i tassi di interesse almeno fino all’estate 2019“, spiega.
“Il QE costituisce ora un nuovo, fondamentale e indiscusso strumento a disposizione della BCE. Continuerà a contribuire alla stabilità e alla crescita dell’area euro. L’Euro è irreversibile e solido. E di ciò grande merito va riconosciuto alla BCE. Il completamento dell’Unione economica e monetaria e di quella bancaria rappresenta ora un passaggio imprescindibile. Tutti gli Stati membri devono contribuire a raggiungere quest’obiettivo. Il Parlamento europeo farà la sua parte – conclude -. Per quanto riguarda l’Italia, è bene che tutti riflettano sul monito di Draghi. Ed infine i risultati raggiunti negli ultimi anni non siano distrutti con politiche inique, demagogiche e irresponsabili”.