ROMA – La nave Diciotti della Guardia costiera italiana naviga facendo avanti e indietro tra il nord e il sud di Malta. A bordo della nave, sono presenti diversi migranti salvati da più mercantili e dalla Trenton, imbarcazione della marina militare Usa. Le operazioni per trasferire i 523 migranti a bordo della Diciotti sono terminati già domenica, ma per adesso non è ancora stato indicato un porto dove la nave può sbarcare. “Siamo attualmente in fase stallo, in attesa che il ministero dell’Interno ci dia indicazione del porto dove dirigere la nave”, spiega la Guardia Costiera di Roma. Intanto, l’imbarcazione naviga vicino Malta, in attesa. Ora è in direzione Pozzallo.
Quarantadue migranti sono superstiti di un nubifragio
A bordo, tra gli altri, ci sono 42 persone sopravvissute ad un naufragio. In quello stesso naufragio, hanno perso la vita diversi migranti, sotto gli occhi impotenti di tutti gli altri. I cadaveri, poi, sono stati abbandonati in mare da chi li ha soccorsi. Un quadro raccapricciante. Tutto è avvenuto il 12 giugno, e da allora nessuno di loro è riuscito a mettere piede a terra. Probabilmente, questo pomeriggio, si dovrebbe avere indicazione di un porto sicuro dove attraccare. Poi, le operazioni di accoglienza e riconoscimento di rito, oltre che le cure mediche necessarie per chi ne ha bisogno.
Diciotti, rischio nuovo caso ‘Aquarius’
E’ ancora un mistero il perché di tanto tempo. Per ora, quasi ferme in mare, ci sono centinaia di persone in precarie condizioni fisiche. Tra loro, oltre ai 42 superstiti del naufragio, tre donne e un uomo sono stati portati d’urgenza al poliambulatorio di Lempedusa. Se la questione Aquarius era, per così dire, diversa trattandosi di un’imbarcazione delle Ong, diverso è il caso della Diciotti. Intanto, fa sapere la Guardia costiera della Libia, c’è stato un salvataggio di 115 migranti, tra cui 2 bambini e 22 donne. Erano a bordo di un gommone a ovest di Tripoli. Cinque di loro sono morti affogati. Tra i corpi recuperati due erano donne.