Def, Tria: “Serve una riforma dell’Eurozona, ci sono gravi inadeguatezze”

Le dichiarazioni del ministro dell'Economia

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giovanni Tria

ROMA (LaPresse) – Il ministro dell’Economia Giovanni Tria replica alla discussione generale sul Def nell’aula della Camera. Si tratta del Documento di Economia e Finanza.

Tria invoca una riforma dell’Eurozona.

Il ministro dell’Economia sottolinea infatti l’importanza di riformare l’Eurozona. “La nostra azione in Europa deve essere rivolta a una profonda riforma delle istituzioni economiche dell’Eurozona. Permettetemi inoltre di sottolineare le gravi inadeguatezze dell’attuale equilibrio istituzionale europeo. Ci sono infatti chiari problemi che riguardano la politica economica e le politiche di bilancio”.

Il debito pubblico italiano.

Sul debito pubblico italiano, Tria aggiunge: “Appartengo alla generazione dei baby boomers. Il debito che opprime le nuove generazioni è infatti un debito che risale ai comportamenti della mia generazione“.

La collaborazione con l’Europa.

In stretta collaborazione con la Commissione europea e nel rispetto degli impegni europei e della normativa italiana, si individuerà il percorso più adeguato all’attuale contesto economico. E al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del rapporto debito/Pil“.

Proposte di crescita per le finanze pubbliche.

Prosegue il ministro Giovanni Tria: “Gli interventi sulle riforme strutturali su cui il governo è impegnato sia dal lato fiscale che dalla spesa pubblica, andranno adeguatamente coperti. Sarà infatti compito del quadro di finanza pubblica che presenteremo a settembre, individuare le opportune coperture. Ciò sempre nell’ambito di una strategia di crescita e di finanza pubblica. Ogni proposta di riforma sarà infatti valutata in base ai suoi effetti sulla crescita”.

Stimolare una politica economica e sociale non incentrata solo sul Pil.

Conclude il ministro Tria: “Contiamo di presentare il quadro programmatico relativo a un benessere equo e sostenibile. L’Italia è il primo Paese che si darà obiettivi in tema di equità, istruzione, salute. Ma anche inclusione del mercato del lavoro, ambiente, sicurezza ed efficacia della giustizia civile. E’ un’innovazione ambiziosa. Perché cerca di stimolare una politica economica e sociale che non è incentrata solo sul Pil“.

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