ROMA – La prossima stagione italiana di calcio si apre già tra mille polemiche, soprattutto per quanto riguarda i diritti televisivi della Serie A. Sono due infatti le società che si sono aggiudicate i pacchetti per la trasmissione delle partite. Il rischio per gli spettatori è quello di dover comprare due diversi abbonamenti per avere a disposizione tutte le gare della massima serie.
Sky e Perform si dividono il campionato
Da un lato c’è il colosso Sky, che ha comprato due dei tre pacchetti televisivi, riuscendo a strappare così un’esclusiva di 7 gare su 10 per ogni turno della Serie A. Restano fuori però altre tre gare, tra le quali spicca l’anticipo del sabato sera. Il pacchetto per queste gare è finito a Perform, che però al momento non ha una piattaforma sulla quale distribuirle. Dazn (questo il marchio tv del gruppo Perform) trasmetterà via internet, e dal primo agosto inizierà la sua avventura su tv, smartphone e tablet con un abbonamento da 9,99 euro ed un mese gratis per i primi abbonati.
Il caso del passato: il duopolio Tele+ e Stream
Già una volta il campionato italiano si è visto diviso tra due società televisiva. Sky non era ancora arrivata in Italia. Dal 1999 al 2003 erano Tele+ e Stream a contendersi le gare di Serie A. All’inizio delle allora 18 squadre di A, 11 finirono nel calderone Tele+ (con Juventus, Inter e Milan come team capofila), mentre Stream si aggiudicò le altre 7 con le due romane, la Fiorentina e il Parma a fare da traino. Dal 2003 fu Sky a prendere in carico l’intera Serie A riportando alla ‘normalità’ la situazione.
Si parte il 19 agosto, tre i turni infrasettimanali
Il massimo campionato prenderà il via nel weekend del 19 agosto, quando la prima giornata aprirà il campionato. Per conoscere gli accoppiamenti bisognerà ancora attendere qualche settimana, con il rituale dei sorteggi tra fine lugio e inizio agosto. Tre le soste per la Nazionale, impegnata con la Nations League e tre i turni infrasettimanali. Si scenderà in campo di mercoledì il 26 settembre, il 26 dicembre e il 3 aprile. Si gioca sopratutto sotto natale, il 22, 26 e 29 dicembre così come accade in Inghilterra da anni e da dove la Serie A prova a copiare il ‘boxing day’ che oltremanica trascina folle immense allo stadio nel match del 26. L’ultimo atto è invece in programma il prossimo 26 maggio.
Rivoluzione Serie B, si torna alla domenica
Lo spezzatino che coinvolge sempre di più la Serie A rischia di creare una situazione paradossale. Anni fa la Serie B si spostò infatti al sabato pomeriggio per anticipare il turno di massima serie e provare ad attrarre un maggior numero di spettatori. Ora, visti gli orari che la Serie A propone, dal sabato pomeriggio al lunedì sera, la fascia lasciata disponibile diventa clamorosamente quella della domenica pomeriggio alle 15. Un ritorno all’antico che da un lato può far gioire i tifosi, ma che dall’altro rappresenta ancora una volta lo stravolgimento del calcio moderno. Per avere maggiore visibilità, la Cadetteria pensa anche alla possibilità di trasmettere un match in chiaro, l’anticipo del venerdì sera, che potrebbe finira tra le mani di Sky, pronta a sfruttare la sua Tv8 per lo scopo, come accade già con l’Europa League.
Tra i cadetti sarà un’estate caldissima
Quella di Serie B rischia però di essere una competizione che parte già col piede sbagliato. Sono diverse le squadre che devono fare i conti con i problemi relativi all’iscrizione. Tra queste Avellino e Bari. Se per gli irpini la questione sembra essere in via di definizione, i pugliesi rischiano ancora l’addio alla B. Ben più tragica la situazione del Cesena, con la Procura della Repubblica che ha chiesto il fallimento della società romagnola. I 75 milioni di euro di debiti sembrano impossibili da sanare e il presidente Lugaresi ha minacciato il suicidio con una lunga lettera. C’è poi la situazione del Foggia, reo, secondo le accuse, di aver pagato in nero diversi tra calciatori e membri dello staff. Per i satanelli è stata chiesta la retrocessione in Serie C. Sperano di essere ripescate Virtus Entella, Ternana, ma anche il Siena, perdente della finale play off contro il Cosenza. Occhio poi al piano superiore, dove il Parma rischia di giocarsi la promozione a causa di alcuni messaggi ‘sospetti’ in occasione dell’ultima gara di campionato contro lo Spezia.
Gli organici: le magnifiche 42
A netto dei problemi che dovranno essere chiariti nelle prossime settimane, sono 42 le squadre che si daranno battaglia in Serie A e in Serie B. Nella massima serie saranno Atalanta, Bologna, Cagliari, Chievo, Fiorentina, Genoa, Inter, Milan, Napoli, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spal, Torino ed Udinese, oltre alle neopromosse Empoli, Parma e Frosinone. Tutte proveranno a contendere il titolo di Campione d’Italia alla Juventus campione uscente. In B, trovano spazio le tre retrocesse Benevento, Crotone e Verona. Insieme ad Ascoli, Avellino, Bari, Brescia, Carpi, Cesena, Cittadella, Cremonese, Foggia, Palermo, Perugia, Pescara, Salernitana, Spezia e Venezia, daranno il bentornato a Lecce, Livorno e Padova provenienti dalla C con i vincitori dei play off del Cosenza.