L’industriale Binasco si uccide in casa, fu coinvolto nell’inchiesta ‘Mani pulite’ del 1992

Il corpo senza vita è stato scoperto dalla moglie

Binasco Bruno

ALESSANDRIA – Il presidente della Acerbi Industrial Vehicles srl, Bruno Binasco, stamattina si è tolto la vita all’età di 73 anni. A dare l’allarme la moglie verso le 9 quando ha trovato il corpo del marito impiccato sotto il portico a Rivalta Scrivia.

Era responsabile di 4 società oltre alla Acerbi

Binasco era anche responsabile di altre 4 società, editore di Panorama di Tortona e membro del CdA del Calcio Derthona. Binasco si è impiccato nel portico della sua villa, l’allarme è stato tempestivo e a Rivalta Scrivia è giunta l’ambulanza del 118 ma i soccorritori non hanno potuto far nulla: l’uomo era già cadavere. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Tortona per i rilievi del caso.

Fu coinvolto nell’inchiesta ‘Mani pulite’ del 1992

Gli investigatori non hanno trovato biglietti o manoscritti che potessero giustificare il gesto. Nell’agosto del 1992 fu coinvolto nell’inchiesta Mani pulite per cui in un anno fu arrestato più volte e poi assolto. E in una di quelle occasioni, passata poi alla storia, fece il nome di Primo Greganti, il famoso “compagno G”, come destinatario di un miliardo di lire per il Pci. Di recente era stato assolto con l’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati nel processo per il cosiddetto “sistema Sesto”.

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