ROMA (LaPresse/AWE) – Mattarella mette in guardia dalla politica sui dazi. “L’improvvida minaccia della stagione dei dazi non abbia un eccessivo sviluppo e non crei difficoltà“. E’ la vigilia dell’introduzione, da parte degli Stati Uniti, dei dazi ad acciaio ed alluminio. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal podio dell’XI Forum Internazionale per la valorizzazione del patrimonio vinicolo italiano alla Luiss Guido Carli di Roma, interviene su un tema delicato e di stringente attualità. A cui il governo italiano non ha chiuso le sue porte.
Salvini favorevole a misure protezionistiche per tutelare il made in Italy
Matteo Salvini, in prima linea, ha più volte sostenuto l’ipotesi di introdurre misure protezionistiche per tutelare il made in Italy. Posizione che evidentemente non trovano il favore del Colle. In realtà, spiega l’inquilino del Quirinale, “il settore del vino dimostra come i produttori italiani abbiano bisogno di mercati aperti. Perché hanno il coraggio di affrontare la concorrenza e la capacità di superare e di vincere nella competizione“. La visione del capo dello Stato è quella di una economia che si fonda sui mercati aperti. E “questo vale particolarmente per il nostro paese. Si tratta di un fronte per l’Italia di grande rilievo che richiama alla migliore storia“.
Un messaggio in bottiglia, ma neanche tanto. Mattarella risponde infatti ai passi in avanti, ancora sotto forma di annunci, dell’esecutivo giallo-verde. Ultima la dichiarazione del vicepremier Salvini, che si era detto “assolutamente disponibile a sostenere” una proposta sui dazi. Qualora fosse avanzata dalla squadra di palazzo Chigi. Lo scorso 17 giugno poi il leader della Lega, parlando dei porti chiusi alle Ong, aveva avanzato l’ipotesi di adottare la stessa misura per le navi asiatiche che trasportano riso nel nostro paese. Accompagnando l’annuncio con dure critiche al trattato Ceta, l’intesa commerciale tra Canada e Unione europea.
Le preoccupazioni di Mattarella sulla politica dei dazi
Sulla stesse linea di Mattarella, oggi ha fatto sentire la propria voce la Delegazione Ue negli Usa. Che in un documento inviato al Dipartimento del Commercio americano, ha ribadito “la propria ferma opposizione alla proliferazione di misure adottate sulla base di presunte ragioni di sicurezza nazionale, a fini protezionistici“. Questa linea “danneggia il commercio, la crescita e i posti di lavoro negli Usa e all’estero, indebolisce i legami con i Paesi amici ed alleati. E distoglie l’attenzione dalle sfide strategiche comuni che minacciano davvero il modello economico occidentale basato sull’economia di mercato“.
Anche l’economia Usa, prosegue la delegazione, sarebbe danneggiata soprattutto per quelche riguarda il settore automobilistico. “Circa il 60% delle auto prodotte negli Usa da società di proprietà Ue viene esportato in Paesi terzi, tra cui l’Ue. Pertanto, misure che danneggino queste società sarebbero controproducenti e indebolirebbero l’economia Usa“.
di Donatella Di Nitto