WASHINGTON – Pasticcio dell’amministrazione Trump sulla questione immigrati. Migliaia di famiglie sono state separate al confine tra Messico e Stati Uniti. Gli agenti federali stanno infatti ricorrendo al test del Dna. Lo ha fatto sapere un funzionario federale intervistato dalla Cnn.
Trump ha il consenso delle famiglie?
Le conseguenze negative della politica della tolleranza zero del presidente americano si iniziano a sentire. I test che si stanno effettuando sulle migliaia di bambini immigrati sarebbero una corsa ai ripari per non aver gestito la vicenda nella maniera dovuta.
Genitori e figli infatti non sono mai stati registrati in modo corretto, e i test sarebbero la dimostrazione che l’unico modo per restituire ai genitori i propri figli sia tramite il confronto del Dna.
L’intervento alla Cnn
L’agente ascoltato dalla Cnn ha dato delle specifiche motivazioni ai test del Dna ordinati da Trump. “Non è raro che i bambini siano vittime della tratta di esseri umani e che vengano fatti entrare negli Usa da trafficanti che affermano di essere i loro genitori“, ha detto l’uomo. Il ricorso ai test del Dna aiuterebbe dunque ad “accelerare l’accertamento delle relazioni e il ricongiungimento con i veri genitori nella tutela e nell’interesse del minore“.
Nelle mani di Trump Dna di migliaia di minori
E’ polemica inoltre in queste ore per il fatto che è ancora incerto se le famiglie di immigrati abbiano fornito il loro consenso a sottoporre al test del Dna i propri bambini. E’ chiaro che, in assenza dei loro genitori, i minori non possano dare il loro consenso alle autorità. In più, non si sa nemmeno da quanto tempo si starebbero svolgendo questi test, né dove i dati raccolti andrebbero a finire. Il funzionario federale intervistato dalla Cnn non lo ha voluto specificare. In questo modo, però, nelle mani di Trump ci sono migliaia di test di minori, che potrebbero essere controllati dal governo per il resto della loro vita.