Giustizia, Anm: “Le parole di Morrone sono inaccettabili”. Legnini: “Intervenga il ministro”

L'Associazione Nazionale Magistrati risponde alle accuse del sottosegretario

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 09-02-2018- Roma Politica Cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario del Consiglio Nazionale Forense. Nella foto Giovanni Legnini 09-02-2018- Rome Politcs Opening ceremony of the Judicial Year of the National Forensic Council. In the picture Giovanni Legnini

ROMA (LaPresse) – E’ bufera per le dichiarazioni di Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia. La protesta arriva direttamente dall’Anm, l’Associazione Nazionale Magistrati. “Stamane il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, nel corso di un incontro di formazione organizzato dal CSM per i magistrati in tirocinio, ha pubblicamente auspicato che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare di quelle di sinistra“. È quanto si legge in una nota dell’Anm.

Le dichiarazioni di Morrone

Per la Giunta Esecutiva Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati, “si tratta di dichiarazioni gravi e inaccettabili. Sia perché rese in una sede istituzionale e in un contesto di formazione di giovani magistrati, la cui reazione è stata di sconcerto. E sia perché provenienti da un rappresentante del Governo invitato all’incontro nella sua veste istituzionale“.

L’Associazione Nazionale Magistrati stigmatizza il contenuto di “tali gravissime affermazioni”. E “ribadisce il ruolo fondamentale di tutti i gruppi associativi all’interno della magistratura. In quanto garanzia di pluralismo culturale e democrazia interna“.

La replica di Giovanni Legnini, vice presidente del Csm

Le parole del sottosegretario della Lega Jacopo Morrone non possono essere né condivise né accettate. La libertà di associazione è riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati. L’associazionismo costituisce linfa vitale e il pluralismo associativo un valore prezioso per la magistratura e per il suo organo di governo autonomo.
Altro è la deriva correntizia, che abbiamo tentato di contrastare e che io stesso ho più volte avuto modo di criticare“. Lo sottolinea il vice presidente del Csm Giovanni Legnini.

Si chiede al ministro della Giustizia di prendere posizione

La critica alle correnti però non può mai spingersi fino a negare il valore dell’associazionismo. E tantomeno può essere indirizzata verso questa o quella corrente. Altrettanto inopportuna è la sede e la platea di giovanissimi magistrati in cui i si è scelto di formulare simili esternazioni. Tanto più perché a ridosso della consultazione elettorale per il rinnovo del csm. Ho già informato il ministro della Giustizia con una nota sollecitandolo a prendere posizione su quanto accaduto“.

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