CATANZARO – In manette Carmine Greco, ex consigliere del ministro dell’Ambiente Corrado Clini (totalmente estraneo all’inchiesta). Il carabiniere forestale è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il militare, sostengono gli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo ben definito nella ‘ndrangheta controllando il patrimonio boschivo della Sila.
L’accusa
A chiedere l’arresto del maresciallo sono stati il procuratore Nicola Gratteri e i pm Paolo Sirleo e Domenico Guarascio. Il sottufficiale, comandante della stazione di Cava di Melis, è accusato di associazione mafiosa. Negli ambienti criminali sarebbe stato conosciuto con il soprannome di ‘Carminuzzo’. Stando alla tesi degli investigatori avrebbe favorito gli Spadafora, per la Dda imprenditori vicini alle cosche. E gli uomini d’affari a loro volta lo avrebbero aiutato a manipolare un’inchiesta a carico di una dirigente di Calabria Verde.
Operazione Stige
L’inchiesta che ha portato alla cattura di Greco è una costola dell’operazione ‘Stige’. Quell’attività investigativa lo scorso gennaio ha determinato l’arresto cautelare di oltre 170 persone. In base a quanto sostenuto dalla Dda gli Spadafora negli anni sarebbero diventati “il braccio” delle cosche calabrese.