ROMA – Giovedì prossimo alle 17,30 Tito Boeri comparirà davanti alle Commissioni riunite Finanze e Lavoro della Camera. Presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio si svolgerà l’audizione del presidente dell’Inps, nell’ambito dell’esame del cosiddetto Decreto Dignità. Si tratta del disegno di legge “recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese”. L’audizione verrà trasmessa in diretta web tv.
Le altre audizioni: prima di Boeri saranno ascoltati i sindacati, Di Maio e Confindustria
Ad essere ascoltato sarà anche lo stesso promotore del Decreto Dignità, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Comparirà domani alle 14 davanti alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera. Prima di lui, alle 8,30 saranno ascoltati nell’Aula della Commissione Lavoro i rappresentanti di Confindustria, mentre già questa sera toccherà alle organizzazioni sindacali.
Pd e Forza Italia: fronte comune contro il Decreto Dignità
Naturalmente a fare fronte comune contro il governo giallo verde, ci sono i rappresentanti del cosiddetto Partito della Nazione: Pd e Forza Italia. Ecco l’ex ministra Mariastella Gelmini: “Presto presenteremo i nostri emendamenti al dl dignità, un decreto che manifesta un cultura anti-impresa, un provvedimento che è veramente lontano da ciò che serve per creare occupazione e per affermare una logica che aiuti le aziende”. La capogruppo di Forza Italia alla Camera ha poi aggiunto: “Abbiamo iniziato da tempo una battaglia contro questo decreto sbagliato, che brucia migliaia di posti di lavoro e che mette in difficoltà le imprese. Abbiamo moltissime perplessità e criticità che tradurremo in emendamenti e che andremo a presentare in Parlamento”.
Pd sempre a braccetto con Forza Italia, Rosato: “Non è così che si governa”
Alla Gelimini fa eco Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, del Pd: “Altro che manina… la destra non sa che fa la sinistra. Come rivela oggi La Stampa non c’è alcun complotto contro Di Maio. E’ stato lui stesso a chiedere all’Inps una relazione sulle ricadute del suo provvedimento. Perché anche la cosiddetta Dignità ha i suoi costi. Ma pensando che si trattasse di pura burocrazia né lui né i suoi collaboratori hanno poi letto quei dati (8 mila posti di lavoro in meno ogni anno). E quando tutto è emerso, l’unica via di fuga è stato scaricare su altri la responsabilità: la Ragioneria, gli uffici, il presidente Inps Boeri. Non è così che si governa: serve studio, fatica e determinazione. E lealtà verso i cittadini”. E su come si governa, il Pd ha dato ampia dimostrazione delle proprie capacità. Rosato compreso.
