Migranti, Obama: ingiustificabili politiche basate su razza o religione

Non ci sono scuse per politiche di immigrazione basate su razza, religione e appartenenze etniche. Così l'ex presidente Usa, Barack Obama, nell'atteso 'Mandela speech' che sta tenendo nello stadio di Johannesburg, in Sudafrica

Milano, 17 lug. (LaPresse) – Non ci sono scuse per politiche di immigrazione basate su razza, religione e appartenenze etniche. Così l’ex presidente Usa, Barack Obama, nell’atteso ‘Mandela speech’ che sta tenendo nello stadio di Johannesburg, in Sudafrica, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Nelson Mandela. Poco prima Obama aveva avvertito che “la politica della paura, del risentimento e del trinceramento ha cominciato ad attirare. E quel tipo di politica è ora in movimento”. Ha aggiunto che “dovremo trovare un modo di placare le paure di chi si sente minacciato”. “Si può essere orgogliosi della propria eredità culturale senza denigrare chi ne ha una diversa”, ha affermato l’ex inquilino della Casa Bianca.

Su Mandela

Obama ha sottolineato che negli ultimi 100 anni c’è stata una “notevole trasformazione”. Che 100 anni fa “la persona media non vedeva alcuna possibilità di progredire nelle circostanze della vita”. “Anche in democrazie come gli Stati Uniti” la “segregazione razziale e la discriminazione sistematica erano la legge in circa la metà del Paese e la norma nell’altra metà”. Ha proseguito Obama, dicendo che “questo era il mondo solo 100 anni fa”. Tornando poi sulle disparità di condizioni economiche, il democratico ha sottolineato che “molti titani dell’industria sono sempre più distaccati da ogni Stato nella gestione dei loro affari”. Inoltre essi “vivono sempre più isolati dalle persone ordinarie” e di conseguenza le decisioni di “chiudere una fabbrica” sono spesso prese “senza malizia”.

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