ROMA – La promozione del Parma non è a rischio, la carriera di Calaiò invece sì. Pochi istanti fa il Tribunale della Figc ha preso la decisione sulle accuse di illecito sportivo nei confronti dell’attaccante siciliano e del club emiliano per responsabilità oggettiva. Al Parma è stata confermata la promozione in Serie A, ma si presenterà ai nastri di partenza con 5 punti di penalizzazione.
Carriera compromessa
A Calaiò, invece, sono stati inflitti due anni di squalifica. A 36 anni suona come lo stop definitivo alla carriera. Un’avventura che ha visto l’Arciere realizzare gol a grappoli anche nel Napoli. E’ anche grazie alle reti di Calaiò che il Napoli è risalito dalla Serie C alla Serie A dal 2005 al 2008. Poche settimane fa Calaiò aveva conquistato la massima serie anche con la maglia del Parma. L’apoteosi all’ultima giornata della regular season con il successo a La Spezia. Purtroppo, nella settimana che ha preceduto la trasferta degli emiliani in Liguria, Calaiò si è lasciato scappare qualche messaggio whatsapp di dubbia interpretazione con gli ex compagni. La punta ha vestito anche la maglia dello Spezia.
Whatsapp galeotto
In attesa di scendere in campo, Calaiò si è rivolto a De Col dicendogli: “Ehi Pippein, non rompete il cazzein. Diglielo pure a Claudein (Terzi)”. Secondo gli 007 della Figc, in quei messaggi c’era l’invito di Calaiò agli ex compagni dello Spezia di non impegnarsi per favorire il successo del Parma e di conseguenza la promozione diretta dei gialloblù. Il ritorno in A del Parma, fallito nel 2015 e scaraventato in Serie D (sul campo gli emiliani avrebbero dovuto ripartire dalla B dopo la retrocessione al termine di una stagione tribolata) non è in discussione. Sospiro di sollievo per i tifosi gialloblù che negli ultimi anni ne hanno viste di cotte e di crude. Dopo le promesse mancate di Ghirardi, le stramberie di Manenti e i Dilettanti, il Parma stava per subire un’altra beffa. Non succederà. Peccato, però, che una leggerezza di questa portata stia per stroncare la carriera di Calaiò.