ATENE – E’ un paesaggio spettrale quello che si è palesato stamattina agli occhi dei soccorritori nei boschi attorno alla capitale. Migliaia di ettari di terreno andati in fumo, abitazioni distrutte, code impressionanti di macchine sventrate. Ed un paesino, Mati, che oggi di fatto non esiste più. Le vittime accertate sono 74 eppure, secondo fonti ufficiali, il dato è destinato a salire drasticamente. Anche per quel che riguarda i feriti. Al momento 200, di cui una ventina di bambini, ma tante persone risultano ricoverate e in gravi condizioni. Le forze dell’ordine impegnate sembrano fornire dati di morte in tempo reale. L’ultimo, in rigoroso ordine di tempo, quello della Croce Rossa che ha rinvenuto 26 cadaveri in un giardino di una villa nel villaggio di Mati. Non sono coinvolti italiani. L’ha fatto sapere la Farnesina, rassicurando i parenti dei nostri connazionali presenti sul territorio. Fino a ieri non c’erano le condizioni per contattarli, ma da questa mattina non esistono italiani ‘irreperibili’. Un dato per il nostro Paese confortante, sullo sfondo tuttavia uno scenario apocalittico.
I roghi sono di natura dolosa
Secondo quanto fatto sapere dalle fonti di governo, in 24 ore sono stati registrati e accertati 47 roghi. La vicinanza estrema l’uno all’altro ha fornito una risposta chiara a chi, tra addetti ai lavori e ‘spettatori’, avesse dubbi sulla causa di questo inferno. Il tutto, infatti, sarebbe di origine dolosa con inneschi ben preparati per un obiettivo purtroppo chiaro.
Stato di emergenza e lutto nazionale
Da un lato il primo ministro Tsipras che ha annunciato tre giorni di lutto nazionale, dall’altro la richiesta dello stato di emergenza che ha attivato l’Unione Europea in tema di aiuti. L’Italia ha annunciato la propria disponibilità che si concretizzerà nelle prossime ore nell’invio di due Canadair che sosterranno i mezzi in campo per le operazioni di spegnimento.