ROMA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la legge di conversione, con modifiche, del decreto terremoto. Il capo dello Stato ha contestualmente scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La missiva per segnalare alcuni “aspetti di criticità” che “suscitano forti perplessità”. Quindi il Colle ha rimesso “alla valutazione del governo l’individuazione dei modi e delle forme di un intervento normativo idoneo a ricondurre a maggiore efficacia, in tempi necessariamente brevi, la disciplina in questione“.
La lettera di Mattarella a Conte
“Signor Presidente ho promulgato in data odierna la legge di conversione, con modificazioni, del decreto legge 29 maggio 2018, n. 55 recante “Ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016”, approvata in via definitiva lo scorso 19 luglio“, spiega il presidente della Repubblica Mattarella al premier Conte. In prima stesura il decreto era composto da un solo articolo. Dopo la conversione in legge, se ne contano 21.
Alloggi e abitazioni per le popolazioni colpite
La prima preoccupazione del Colle riguarda gli alloggi e le abitazioni per le popolazioni terremotate: “Nelle aree colpite dal terremoto e in deroga alla necessità della previa comunicazione all’amministrazione dell’avvio dei lavori, possono essere utilizzati, in sostituzione di immobili destinati ad abitazione principale e dichiarati inagibili, opere, manufatti leggeri, anche prefabbricati, e analoghe strutture, realizzati o acquistati nel periodo compreso tra il 24 agosto 2016 e la data di entrata in vigore della disposizione, purché amovibili e diretti a soddisfare esigenze contingenti e meramente temporanee”. In poche parole, gli alloggi temporanei e la loro costruzione non implicano responsabilità penali, che verrebbero sospese, per motivi di emergenzialità. La ratio voluta dal Governo, giusta, è che non si ledano ulteriormente le popolazioni per questioni di carattere ordinario. La preoccupazione di Mattarella è che la legge sia ‘lacunosa’ e non escluda tutte le fattispecie. Il rischio è che abitazioni abusive, oggi permesse per questioni d’emergenza, si trasformino di fatto in seconde abitazioni in futuro.