Salute, nelle scuole aumentano gli alunni con disturbi mentali

In crescita pure il rischio depressione tra i disoccupati

ROMA – Aumentano nelle scuole italiane gli alunni affetti da disabilità intellettiva che raggiungono le 170mila unità. Solo nell’anno scolastico 2016-17 gli alunni con disabilità sono circa il 3% degli iscritti alle scuole di ogni ordine e grado. Quelli con disabilità intellettiva corrispondono a 2 alunni con disabilità su 3.

Altri dati

Nell’anno scolastico 2016-17 l’8,8% ha disabilità sensoriali, l’11,6% ha disabilità motorie. Il 19,4% ha disturbi del linguaggio. Ma la quota dominante è rappresentata dalle disabilità intellettive. Il 23,9% ha un disturbo evolutivo globale dello sviluppo psicologico. Il 45,4% ha una disabilità intellettiva. Il 17,3% soffre di disturbi del comportamento e dell’attenzione. Il 16,5%, infine, di disturbi affettivi relazionali.

Disturbi mentali in bambini e adolescenti

Si stima inoltre che i minori con disturbi mentali nell’età evolutiva ospiti dei presidi residenziali siano 11 su 100mila minori residenti: sono quindi, afferma l’Istat, 1.064 i bambini e ragazzi con disturbi mentali ricoverati in strutture, in prevalenza maschi.

Strutture residenziali per minori: più posti letto al Nord-Est che a Sud

Tuttavia, rileva l’istituto di statistica, l’offerta di posti letto in strutture residenziali che accolgono prevalentemente minori con disturbi mentali, è caratterizzata da notevoli differenze territoriali: i livelli massimi sono registrati nelle regioni del Nord-Est, 25 posti letto per 100mila minori residenti, si riducono considerevolmente nel Mezzogiorno, con un tasso che non supera la soglia dell’11 per 100mila

SOS Depressione: i dati Istat

Sono oltre 2,8 milioni (il 5,4% della popolazione con oltre 15 anni) gli italiani che soffrono di depressione e la malattia è in aumento tra gli anziani. E anche se l’Italia è uno dei Paesi dell’Ue con meno depressi (5,5% contro il 7,1% la media Ue), tra gli over-65 il valore raddoppia (11,6% contro l’8,8% della media Ue). La depressione colpisce di più le donne (9,1% contro 4,8%) e chi non lavora. Dichiara disturbi depressivi e ansia, tra 35-64 anni, l’8,9% dei disoccupati e il 10,8% degli inattivi rispetto al 3,5% degli occupati.

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