Mercenari reclutati in Italia per combattere contro l’esercito regolare di Kiev, 3 arresti. Altri 3 indagati sono in fuga

Il gruppo che avrebbe reclutato mercenari da spedire nel Donbass si sarebbe appoggiato agli skinhead e movimenti di estrema sinistra

Olya Morvan/Wostok Press/Maxppp Ukraine, Peski Donetsk La guerra in Ucraina Un soldat de l organisation radicale nationaliste ukrainienne Pravy Sektor est blesse lors des combats entre les separatistes pro russes et l armee Ukrainienne pres de l'aeroport de Donetsk. Malgre le retrait des armes lourdes les rebeles continuent d'attaquer avec les armes plus legeres quotidiennement. Ukrainian Conflict LaPresse -- Only Italy

GENOVA – Reclutamento di mercenari e combattimento in un conflitto estero, 3 arrestati (clicca qui per leggere). Altri 3 indagati, invece, sono in fuga.

Tra skinehead ed estrema sinistra

Parlare soltanto di estrema destra, stavolta, significherebbe commettere un errore. La struttura che avrebbe arruolato soldati per infoltire le milizie filorusse (in guerra contro l’esercito regolare di Kiev) è un’organizzazione trasversale: per la Dda si è mossa per anni sull’asse Italia-Ucraina appoggiandosi indiscriminatamente a skinhead e a movimenti di estrema sinistra. L’indagine, coordinata dalla Dda di Genova, ha portato all’arresto di 6 persone. Complessivamente sono 15 gli inquisiti coinvolti nell’operazione con le accuse (a vario titolo) di associazione a delinquere, reclutamento e istigazione all’odio razziale.

L’analisi del Ros

“Abbiamo appurato che in questo caso la dicotomia tra destra e sinistra è stata superata. Gli arruolati – ha spiegato Luigi Imperatore, colonnello del Ros – andavano dal fronte skin al comunitarismo di Dugon”.

Tre indagati al momento sono irreperibili: si troverebbero ancora nella zona di conflitto.

I legami con i neonazisti del ‘Rusich’

L’operazione ha preso il via nel 2013. I Ros avrebbero accertato l’esistenza di un legame tra alcuni inquisiti e il comandante della cellula neonazista ‘Rusich’, guidata dal comandante Alexey Milchakov, attiva proprio nel Donbass.

Gli indagati

A finire in manette sono stati Antonio Cataldo, già arrestato in Libia nel 2011, Olsi Krutani, albanese e istruttore di arti marziali, e Vladimir Vrbitchii, moldavo.

Tra gli inquisiti a piede libero figurano, invece, un ex militare e un ex combattente del Pkk.

Cataldo e  Vrbitchii (in veste di mercenari)per la Dda hanno fisicamente partecipato al conflitto  nel Donbass in cambio di denaro. A Krutani e a Cataldo, invece, è contestato il reclutamento di mercenari.

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