CASERTA – Seviziata e sequestrata in una casa della Curia. La vittima è una donna polacca, il (presunto) carnefice un marocchino. Entrambi, però, da anni vivono in Italia.
A finire in manette è stato Hamid Mouamiya. Il 40enne è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Era già in prigione per oltraggio a pubblico ufficiale. E’ accusato di aver maltrattato, ferito e minacciato la sua compagna. Un’altra donna vittima della violenza maschile.
Il teatro degli orrori in un’abitazione della Curia
Il nordafricano avrebbe imprigionato la donna in un’abitazione in disuso di proprietà della Curia vescovile di Caserta. La casa, occupata abusivamente, si trova a San Nicola La Strada. Un appartamento della chiesa trasformato in un teatro degli orrori.
Dopo un primo periodo di pacifica convivenza, Hamid avrebbe cambiato atteggiamento nei confronti della donna, diventando minaccioso e violento. Ha colpito la compagna con calci e pugni. Fino a strapparle un orecchio con un morso.
Per evitare che la polacca andasse a denunciarlo aveva deciso di segregarla in casa. Ma istinto di sopravvivenza, la voglia di superare la tragedia che stava vivendo, l’ha salvata. Mentre il marocchino stava dormendo è riuscita sbloccare la porta d’ingresso (che l’uomo cautelarmente aveva sbarrato) per scappar via.
Le indagini realizzate dai carabinieri della stazione di San Nicola sono durate circa due mesi: hanno preso il via il 2 marzo scorso, dopo la denuncia della donna, per concludersi a fine maggio.