ROMA (LaPresse) – Il Parlamento va in vacanza e lo stop sarà di un mese. L’aula di Camera e Senato chiuderanno i battenti tra giovedì e venerdì di questa settimana (intorno al 9 o al 10 di agosto) per riaprirli l’11 settembre. Poco più di 30 giorni, dopo la maratona che ha visto deputati e senatori serrare i ranghi e portare a compimento alcuni decreti legge molto importanti per il governo.
Il Parlamento va in vacanza
Via libera quindi per il dl Dignità a firma di Luigi Di Maio e al provvedimento Motovedette, che consegna ai libici 12 mezzi per la lotta contro l’immigrazione clandestina. Dovrebbe ricevere l’ok definitivo anche il provvedimento per il riordino dei ministeri, mentre per il Milleproroghe bisognerà aspettare la riapertura di Montecitorio per il via libera definitivo, dopo il primo ok lunedì a palazzo Madama.
Non si tratta però delle vacanze più lunghe per i parlamentari, anzi: lo scorso anno infatti i due emicicli hanno ‘riposato’ per 40 giorni, e comunque rispetto agli altri paesi europei, l’Italia resta il paese più virtuoso in termini di ferie estive. Se si dà uno sguardo agli altri Parlamenti è facile fare un confronto.
In testa c’è la Germania
Il Bundestag tedesco chiude per ferie dal 5 luglio al 10 settembre. La Camera dei comuni del Regno Unito invece dal 24 luglio al 4 settembre2018. In Francia l’assemblea nazionale lavora da ottobre a giugno, ma può essere convocata per sessioni straordinarie. L’ultima si è svolta dal primo luglio al primo agosto. In Spagna la pausa dei lavori riguarda luglio e agosto con la possibilità di convocare ad horas il Congresso per sedute straordinarie. L’ultima si è svolta il 27 luglio e per il momento non è stata ancora fissata la data di ripresa dei lavori.
Cosa ci aspetta a settembre
Porte sbarrate in Parlamento quindi, ma per il governo questa sarà un’estate caldissima. A tenere banco i conti pubblici e le scadenze inesorabili di settembre e ottobre. Il 27 settembre infatti l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte dovrà consegnare la nota di aggiornamento Def (Documento di Economia e Finanza) e il quadro programmatico delle riforme, mentre la Legge di Bilancio dovrà prendere vita entro metà ottobre. In ballo lo sforamento del deficit, le clausole di salvaguardia e lo spettro dell’aumento dell’Iva. Il tutto dovrà sposarsi con il reddito di cittadinanza e la flat tax, due misure a cui rispettivamente Luigi Di Maio e Matteo Salvini non vogliono rinunciare. Insomma far ‘quadrare i conti’ sarà il vero tormentone di questa estate italiana.
di Donatella Di Nitto