Roma (LaPresse) – “Il caporalato va sradicato, perché va garantita la dignità dei lavoratori. Se davvero il governo è in grado di mettere in campo ulteriori interventi, li sosterremo senza se e senza ma. Ma a patto che siano azioni concrete, non slogan”. Così il segretario del Pd Maurizio Martina in un’intervista ad Avvenire dopo la sua visita di ieri a Foggia.
“La 199 del 2016 – prosegue Martina – è una buona legge. Non va cambiata, va applicata. Continuo a trovare incomprensibile, a due anni di distanza, il fatto che solo la Lega, in quel Parlamento, non abbia votato la legge anti caporalato. Ciò detto, ascoltando le dichiarazioni del ministro dell’Interno in conferenza stampa a Foggia, non mi pare di aver sentito alcuna proposta operativa, concreta. Peccato”.
L’ammonimento del segretario del Pd
“La legge ha consentito un aumento dei controlli e una capacità di repressione che oggi viene riconosciuta da tutti: magistrati, forze dell’ordine e associazioni – prosegue -. Sono aumentati i casi denunciati, gli arresti, le confische e, di converso, anche le regolarizzazioni delle aziende pizzicate in situazioni irregolari. Non lo dico io, ma dati ufficiali. Quelli dell’Ispettorato nazionale del lavoro. L’ultimo rapporto, del 2017, riferisce ad esempio di 360 provvedimenti di sospensione di attività imprenditoriali, di cui 312 poi revocati per la regolarizzazione delle imprese. Sul fronte della manodopera, le ispezioni hanno permesso di individuare 5.222 lavoratori irregolari (di 3.549 in nero). E l’attività di polizia giudiziaria ha permesso di riconoscere, fra i braccianti, 387 vittime di sfruttamento in agricoltura”.
Sull’aumento degli ispettori del lavoro risponde “ricordo che il nostro governo aveva già varato l’assunzione di altri 150 ispettori in più. Ora, se l’attuale esecutivo intende passare dalle parole ai fatti, aggiungendo risorse per aumentare ancora l’organico, noi sosterremo l’intervento. Ma spero proprio che non provino a rivendersi scelte già fatte da altri, parlando degli stessi ispettori ‘assunti’ da noi. Le questioni fondamentali ora sono due: alloggi e trasporti. Come governo, avevamo avviato un lavoro con gli enti locali su reti di trasporto sicure. A Foggia, ad esempio, si potrebbe rafforzare il tavolo al quale lavora un prefetto, Iolanda Rolli, nominata nel 2017 commissario di governo per il contrasto al caporalato nella zona di Manfredonia”.