BRESCIA – Si chiama ‘Serratia marescens’ il batterio che è costato la vita ad un neonato bresciano. Il piccolo è morto martedì scorso, ma altri 6 bambini sono stati contagiati.
Era ricoverato con il gemello presso gli Spedali civili di Brescia. Avrebbe contratto il batterio lo scorso 20 luglio. Si tratta di un’infezione che appare resistente alle comuni cure antibiotiche.
L’indagine dei Nas
Sul caso indagano i carabinieri del Nas. I militari dell’Arma hanno acquisito la documentazione. La Procura di Brescia intanto ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo.
Il batterio Serratia è presente nel suolo, su piante, animali e insetti, nelle acque e nell’uomo. Viene contratto solitamente proprio in ambito ospedaliero.
La nota dell’ospedale
Il focolaio epidemico che ha causato la morte del neonato infatti si è sviluppto presso il reparto di terapia intensiva degli Spedali Civili di Brescia. “Il 20 luglio – ha chiarito in una nota la Direzione del nosocomio – è stata identificata una condizione di malattia da Serratiamarcescens in due neonati, con isolamento del germe da emocolture (del 18 e 19 luglio) ed a un terzo neonato sono stati riscontrati segni clinici di congiuntivite, con isolamento del microrganismo da tampone oculare (effettuato il 19 luglio). I primi due casi diagnosticati sono andati progressivamente migliorando ed attualmente sono in via di risoluzione, purtroppo il terzo paziente ha sviluppato segni clinici da shock settico ed un quadro clinico che è progressivamente peggiorato e, nonostante la terapia antibiotica a largo spettro e tutte le cure intensive prestate, in data 6 agosto ha cessato di vivere”.
L’ospedale ha garantito che subito sono state poste in essere “le misure di sorveglianza e contenimento” dell’infezione per poi procedere alla bonifica.
Sono dieci i neonati risultati positivi alla Serratia. Soltanto 6 sono ancora ricoverati.