GAZA (LaPresse/AFP) – Un palestinese è stato ucciso nella Striscia di Gaza da spari esplosi dall’esercito israeliano nel corso di manifestazioni che si stavano tenendo lungo il confine fra la Striscia e Israele. Lo riferisce ad AFP il ministero della Sanità di Gaza, che ha identificato il dimostrante ucciso come Karim Abou Fatayer, di 30 anni. Precisando che è stato colpito non lontano dal campo rifugiati di al-Bureij. Israele e Hamas, che governa la Striscia, osservano una tregua da una settimana dopo mesi di tensioni.
Due le vittime accertate
Un secondo palestinese è stato ucciso dal fuoco israeliano lungo il confine con la Striscia di Gaza. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza. Il ministero ha identificato le due vittime come segue: Karim Abou Fatayer, di 30 anni, colpito non lontano dal campo rifugiati di al-Bureij; e Sadi Mouammar, 26 anni, raggiunto da un colpo alla testa a est di Rafah.
Escalation di violenza nella Striscia di Gaza
Le vittime giungono nell’ambito di nuove proteste lungo la barriera che separa Israele e la Striscia, come avviene ogni venerdì dallo scorso 30 marzo, quando sono cominciate le manifestazioni: per il ‘diritto al ritorno’ dei palestinesi cacciati o fuggiti dalle loro terre alla fondazione dello Stato di Israele nel 1948. E contro il blocco imposto dallo Stato ebraico a Gaza a seguito dell’elezione di Hamas alla guida della Striscia. La protesta di oggi, che ha visto una mobilitazione minore rispetto alle manifestazioni precedenti a cui avevano partecipato decine di migliaia di palestinesi, era una sorta di test, dal momento che esercito israeliano e gruppi armati palestinesi – Hamas compreso – osservano da una settimana una tregua dopo mesi di tensioni.