GENOVA – Il carro ponte tra le possibile cause del crollo. La struttura era stata montata per eseguire i nuovi lavori proprio vicino al pilone 9 che martedì scorso ha ceduto.
La tesi della Procura
La procura di Genova, stando a quanto appreso dal Fatto Quotidiano, ritiene che il carro ponte, con il suo peso, possa aver contribuito alla caduta del ponte Morandi. Inizia ad infoltirsi la lista delle cause della tragedia: non è da escludere che ad aver avuto un ruolo nel crollo sia stata anche la corrosione degli stralli. Il loro deterioramente sarebbe emerso in una riunione dello scorso febbraio tra la commissione di vigilanza del Mit e Autostrade per l’Italia.
Le fiamme gialle negli uffici delle provveditorato
In mattinata gli agenti della guardia di finanza, su delega dei pm Cotugno e Terriere e del procuratore aggiunto D’Ovidio, si sono recati presso il provveditorato interregionale alle Opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta. Il blitz è stato finalizzato all’acquisizione di alcuni atti. Al momento non è stato eseguito alcun sequestro.
La Procura cercherà in tempi rapidi di individuare i responsabili della tragedia. Lo chiede il Governo. E lo ha chiesto, implicitamente, anche il presidente Mattarella.
L’assenza di un monitoraggio continuo al viadotto rappresenta, finora, la principale pista seguita dagli inquirenti.
Il procuratore Francesco Cozzi, in un’intervista rilasciata al Tg1, ha diluito le presunte responsabile del ministero delle Infrastrutture nel disastro di Genova. Il dicastero, attualmente guidato da Toninelli, non avrebbe obblighi ma solo poteri di vigilanza sull’operato di Autostrade per l’Italia.
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