Sydney (LaPresse/AFP) – Almeno 10 ministri hanno presentato le proprie dimissioni, in un risvolto che aggrava ulteriormente la crisi politica in corso in Australia. Il premier Malcolm Turnbull è sopravvissuto solo martedì a un tentativo di rovesciamento da parte del suo stesso partito, promosso dal ministro populista agli Interni, Peter Dutton. Ha ottenuto 48 voti a suo favore contro 35 contrari. Da mesi Turnbull ha bassi livelli di approvazione nei sondaggi. Ed affronta una rivolta dei politici del suo partito liberale contro i suoi piani sulle emissioni di carbonio. Dietro le quinte, ieri Dutton ha lavorato per promuovere un’altra iniziativa con cui tentare di rimuovere Turnbull. Ha anche lasciato il ministero, seguito da altri nove ministri che hanno presentato le dimissioni, secondo le emittenti locali. Tra essi ci sono i ministri alla Salute e al Commercio.
Due tentativi di rovesciamento subiti in pochi giorni dal primo ministro Malcolm Turnbull
Turnbull sinora ha accettato solo due richieste di dimissioni, quelle di Dutton e della ministra dello Sviluppo internazionale Concetta Fierravanti-Wells. Insistendo sul fatto che gli altri membri del governo “gli abbiano dato inequivocabili garanzie di lealtà e sostegno”. Dutton, ex ufficiale di polizia, non nasconde di voler succedere a Turnbull, affermando di pensare di poter vincere le elezioni del prossimo anno, contro il leader dell’opposizione labursita Bill Shorten. Il caos politico è solo un nuovo tassello delle turbolenze che durano da un decennio, in cui nessun leader è riuscito a restare in carica per un mandato intero da quando John Howard perse le elezioni nel 2007.