Allarme Onu sui migranti in Venezuela La crisi è grave come nel Mediterraneo

AFP PHOTO / Phyo Hein KYAW /

Tumbes (Perù) – La crisi migratoria del Venezuela continua ad aggravarsi, e potrebbe raggiungere la gravità di quella in corso da anni nel Mediterraneo. L’allarme è dell’Oim, l’agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni, mentre si aggravano le tensioni in Sud America legate all’esodo.

Dopo Ecuador e Colombia, ora a reagire è il Perù

Come aveva annunciato, Lima ha chiuso il confine ai cittadini venezuelani sprovvisti di passaporto. Venerdì notte, di fronte alla folla in coda al valico di Tumbes, le autorità peruviane hanno chiuso la frontiera, teoricamente sempre aperta.

Alla riapertura del valico, i fortunati già in coda, sono entrati in Perù mostrando solo la carta d’identità

Per gli altri la fuga diventa ora molto complicata, dal momento che ottenere un passaporto in Venezuela è sempre più lungo e difficile. L’Ecuador ha concesso “un corridoio umanitario” per consentire ai pullman carichi di centinaia di disperati di raggiungere il confine del Perù prima dell’entrata in vigore della nuova norma.

Situazione difficile che può degenerare in massicci spostamenti migratori

Joel Millman, portavoce dell’Oim, ha affermato che i tentativi di Perù ed Ecuador di bloccare l’arrivo di migranti dal Venezuela, così come le recenti violenze al confine con il Brasile, sono un segnale di allarme. “Si sta venendo a creare un momento di crisi come quello che abbiamo già visto in altre parti del mondo, in particolare nel Mediterraneo“, ha detto ai giornalisti. Si tratta di “una situazione difficile che può degenerare in una crisi molto rapidamente, e dobbiamo essere preparati“, ha aggiunto.

È l’intera regione a essere interessata da massicci spostamenti migratori

I migranti venezuelani si dirigono verso Cile, Perù e Argentina, per ricongiungersi con le famiglie già sul posto, passando soprattutto attraverso Colombia ed Ecuador. Lo scorso fine settimana Quito ha adottato la stessa misura di Lima e, con l’entrata in vigore dell’obbligo di passaporto, migliaia di venezuelani si erano ritrovati bloccati in Colombia.

In Brasile la scorsa settimana il presidente Michel Temer ha convocato una riunione d’emergenza

Nella città di confine di Pacaraima sono scoppiate violenze fra residenti e migranti. Le Nazioni unite hanno lanciato giovedì un appello ai Paesi latino-americani, chiedendo di continuare ad accogliere i rifugiati venezuelani strangolati dalla crisi economica. A Caracas l’inflazione potrebbe raggiungere 1.000.000% alla fine del 2018 secondo l’Fmi, e il Pil dovrebbe avere un crollo del 18%. Per questo negli ultimi anni milioni di persone hanno preferito partire: secondo le stime dell’Oim, dal 2014 più di due milioni di venezuelani sono fuggiti dal loro paese.

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