CATANIA – “Un segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall’Italia”. E’ soddisfatto Enzo Moavero. Il lavoro delle ultime sta iniziando a portare i suoi frutti. L’Albania accoglierà 20 dei profughi ancora a bordo della nave Diciotti. Se l’Europa sceglie di non ‘organizzare’ il ricollocamento dei migranti, è il governo italiano a contattare personalmente le altre nazioni. “Siamo al lavoro con alcuni Paesi vicini a noi”, ha dichiarato Matteo Salvini.
Italia in versione ‘fai da te’
L’Italia sarebbe in contatto anche con nazioni che non fanno più parte dell’Ue per ‘cedere’ parte degli extracomunitari a bordo della Diciotti.
Sbarcano in 13
L’ispezione sanitaria aveva disposto lo sbarco di 17 persone, di cui due colpite da polmonite e 3 con sospetta tubercolosi. Quattro però hanno scelto di restare sull’imbarcazione preferendo non dividersi dai familiari.
Le 11 donne accolte sul suolo Italia sono state violentate in Libia. Ad accertarlo sono stati i controlli medici a cui si sono sottoposte le migranti. Su alcune erano evidenti i segni di violenza subiti dai trafficanti.
Lo scontro tra Salvini e Procura
Nel frattempo continua lo scontro a distanza tra Salvini e gli inquirenti di Agrigento: “Il Procuratore di Agrigento ha chiesto ufficialmente i miei dati anagrafici. Per fare cosa? Non perda tempo, glieli do io. Matteo Salvini, nato a Milano il 9/3/1973, residente a Milano – ha scritto il vicepremier sulla sua pagina Facebook. – Se vuole interrogarmi, o magari arrestarmi perché difendo i confini e la sicurezza del mio Paese, ne sono fiero e lo aspetto a braccia aperte! Nonostante insulti, minacce, inchieste e vergogne europee, sto lavorando per chiudere la ‘pratica Diciotti’ senza che a pagare stavolta siano gli Italiani, visto che abbiamo accolto e speso abbastanza”.