VENEZIA – Patrizia Impresa, ex prefetto di Padova, e il suo vice, Pasquale Aversa, avrebbero avvisato la Edeco (ex Ecofficina) di una perquisizione che stavano per realizzare i carabinieri nel centro di Bagnoli.
La telefonata
La presunta allerta lanciata da Impresa e Aversa emergerebbe da alcune intercettazioni contenute nell’inchiesta dei militari dell’Arma proprio sulla cooperativa Edeco che gestiva i servizi di accoglienza migranti nel Veneto. “Vuoi avvisare… Ecofficina… Lo Devo avvisare”. A pronunciare queste frasi, sostengono gli inquirenti, è stato Aversa. E alla proposta del viceprefetto, Impresa avrebbe dato il suo parere favorevole. “Eh… io direi di si! Questi stanno arrivando… se non è già arrivata una squadra di… di agenti speciali… quelli del lavoro”.
L’indagine
Al centro del lavoro degli inquirenti ci sono gli appalti (milionari) gestiti dalla coop in relazione all’accoglienza migranti nel 2016. La Ecofficina sarebbe riuscita ad ottenere quei servizi grazie a presunte condotte illeciti dei suoi vertici e di alcuni impiegati personale dell’Ufficio di governo.
Impresa, non indagata, oggi guida la prefettura di Bologna. E’ stata scelta dal Viminale per sostituire Matteo Piantedosi, voluto da Salvini come capo di gabinetto del ministero degli Interni. Aversa, invece, coinvolto nell’inchiesta sulla Edeco, ora è commissario a Gioia Tauro. E’ stato inviato a gestire la macchina amministrativa del municipio calabro dopo dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’Ente.