Apertura senza sussulti a Piazza Affari. Bene lo spread che si mantiene stabile

La Borsa di Milano (+0,4%) gira in positivo dopo un avvio senza picchi

MILANO – La Borsa di Milano gira in positivo dopo un avvio invariato (+0,4%) non subendo scossoni dopo le valutazioni dell’agenzia di rating Fitch sul debito sovrano italiano. Stabile lo spread tra Btp e Bund tedesco che avviato la seduta a 289 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,22%. In rosso Azimut (-1,2%) e Carige (-1,1%), in vista dell’assemblea per il nuovo cda. Debole il settore delle concessionarie autostradali con Astm (-1,7%), Sias (-0,9%), Autostrade Meridionali (-0,4%) e Atlantia (-0,1%). Debole Ferrari (-0,1%), dopo il risultato del Gp d’Italia, Tim (-0,2%) mentre è piatta Mediaset. In rialzo le banche con in testa Ubi (+2,4%), Mediobanca (+2,2%), Bper (+1,4%), Banco Bpm (+1,5%) e Intesa (+1%). In positivo i titoli legati al petrolio, con il prezzo del greggio in calo, con Eni (+0,5%), Saipem, Italgas e Snam (+0,3%).
Euro

Apre debole nei primi scambi sui mercati valutari europei con la moneta unica viene scambiata poco sopra quota 1,16 a 1,1605 con poca variazione rispetto a venerdì sera dopo la chiusura di Wall street. Nei confronti dello yen la valuta europea passa di mano a 128,76 yen.
Le Borse europee

Aprono in calo con i timori di nuovi dazi e dopo lo stallo dei colloqui tra Usa e Canada sul trattato commerciale nafta.    Piatto l’indice d’area stoxx 600 (-0,09%). In calo Parigi (-0,11%), Francoforte (-0,21%) e Madrid (-0,12%). In controtendenza Londra (+0,19%).

Borse asiatiche

Chiudono in calo dopo il fallimento dei negoziati sul trattato commerciale del Nafta tra le delegazioni di Canada e Stati Uniti ed in vista di una nuova ondata di dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump. I mercati guardano con timore ad Argentina e Turchia. Negativi i listini cinesi dopo che l’indice manifatturiero Pmi è scivolato ai minimi degli ultimi 14 mesi. Tokyo ha concluso le contrattazioni in calo dello 0,69%.

Oro giallo

Il dollaro forte pesa sulle quotazioni dell’oro che sui mercati asiatici scendono sotto i 1.200 dollari l’oncia a 1.199 dollari perdendo lo 0,3%

Oro nero

Petrolio in calo in avvio di settimana con i contratti sul greggio Wti con consegna a ottobre che scendono di 20 centesimi a 69,60 dollari al barile. Scende anche il Brent di 24 centesimi a 77,40 dollari al barile.

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