Roma (LaPresse) -“Il Ministro Bonafede chiarisca i suoi rapporti con Lanzalone. Lo scorso 2 agosto, rispondendo al Senato ad un’interrogazione del Partito Democratico sui suoi rapporti politici e professionali con Lanzalone, dichiarò: “Negli ultimi sei anni (ovvero dal momento della sua elezione a parlamentare) non ho avuto alcun rapporto professionale con l’avvocato Luca Lanzalone”. Oggi apprendiamo invece, dalla richiesta di archiviazione relativa all’inchiesta “Città pulita”. E’ relativa alla municipalizzata livornese Aamps e dall’articolo sul tema pubblicato dal Tirreno, che il 7 gennaio 2016 Alfonso Bonafede inviava una mail al Sindaco di Livorno Nogarin e allo stesso Lanzalone (oltre che a Gianni Lemmetti e all’avvocato Francesco Costantini). Relativamente ad una “collaborazione non occasionale”. Così Andrea Romano, parlamentare del PD.
Il politico del Partito Democratico chiede spiegazioni sul rapporto tra i due
Qual’è dunque la verità: quella raccontata da Bonafede al Senato lo scorso 2 agosto o quella che emerge dalle carte giudiziarie? Il Ministro della Giustizia intratteneva rapporti professionali e politici con Lanzalone nel 2016, quando era già deputato della Repubblica? E perché non ha raccontato la verità al Senato rispondendo ad una interrogazione del PD? Non è tollerabile che vi siano ombre di questo tipo sul Ministro della Giustizia della nostra Repubblica: Bonafede chiarisca subito i fatti e le ragioni che lo hanno indotto a non dichiarare il vero di fronte al Senato”.