Milano, il residence sociale “Aldo dice 26×1” sgomberato a Sesto

L'ex stabile dell'Alitalia era stato occupato alcuni giorni fa

Sgombero del centro sociale (Foto LaPresse - Stefano Porta)

Milano (LaPresse) – Maxi blitz della polizia in piazza Don Mapelli a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Martedì mattina, alle prime luci dell’alba, è iniziato lo sgombero dell’immobile occupato da “Aldo Dice 26×1, il residence sociale occupato autogestito”.

La struttura, dove aveva sede l’Alitalia, era stata ‘conquistata’ sabato da un centinaio di persone. Nel 2016 l’edificio era già stato occupato e sgomberato nel 2016, per poi restare vuoto negli ultimi due anni. Il questore di Milano Marcello Cardona ha deciso il blitz dopo l’incontro del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto ieri in prefettura.

Nelle scorse settimane il residence sociale Aldo dice 26×1 aveva occupato prima un edificio in via Oglio, nel quartiere Corvetto. E poi una struttura abbandonata in via Medici del Vascello, tra Rogoredo e il Corvetto. L’edificio, però, era troppo malandato per poter ospitare famiglie rimaste senza una casa e in gravi condizioni di indigenza.

L’assessore alle Politiche Sociali di Milano attacca il sindaco di Sesto

Proprio per questo gli attivisti hanno deciso di riprendersi la prima sede di Sesto che dopo lo sgombero del 2016 era rimasta vuota. Il sindaco della ex Stalingrado d’Italia, Roberto Di Stefano, eletto nelle file di Forza Italia, ha definito gli attivisti “professionisti dell’illegalità” aggiungendo che “qualsiasi tipo di occupazione è inaccettabile perchè la legge è uguale per tutti ed è assurdo che con, arroganza e violenza, qualcuno si senta in diritto di poter occupare dove vuole e quando vuole”.

Immediata la replica dell’assessore alle Politiche Sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino. “Leggo le dichiarazioni del sindaco di Sesto e di altri esponenti sullo sgombero dell’edificio dell’Alitalia – ha detto – . I milanesi dovrebbero prenderli a pernacchie perché l’unico risultato dell’azione di oggi è che decine di famiglie con bambini stanno tornando a Milano e che ad esse bisognerà dare una risposta”. “Come sempre – conclude – la destra se ne fregherà, pur avendo la responsabilità politica totale di questa vicenda visto che gestisce da anni Aler in modo folle”.

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