Toninelli, su Alitalia non ci sono divisioni sui commissari. Avanza l’ipotesi M5S di Ferrovie dello Stato come partner

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Danilo Toninelli

Roma,- Tre mesi, con ottobre come periodo clou, per decidere le sorti dell’ex compagnia di bandiera. Sul dossier Alitalia, al momento, il governo non ha preso una decisione definitiva, ma le indiscrezioni si sprecano. La più recente riguarda possibili (nuove) divisioni tra Lega e M5S sui commissari straordinari.

Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli prova a fare chiarezza

Screzi? Niente di più falso, assolutamente no. Ribadisco che non è una questione di commissari. I commissari scadono ad ottobre: è una questione di rilancio dell’impresa e la rilanceremo, penso, nella maniera migliore che ci possa essere“.

Ma attenzione. Come hanno precisato, a stretto giro di posta, fonti del Mit, il 31 ottobre scadono i termini per le offerte, mentre i commissari terminano il lavoro al compimento della procedura e chiusura del passivo. L’altra spada di Damocle sulla compagnia è il termine per il prestito ponte di 900 milioni, che è stato prorogato al 15 dicembre.

IPOTESI FS

Intanto però rimane sullo sfondo il sogno M5S della ri-nazionalizzazione, che potrebbe passare attraverso Fs. Da Ferrovie era già arrivata un’apertura per “valutare ogni opportunità di mercato”, mentre sul possibile ingresso con il 30% Toninelli cerca il dribbling con i cronisti: “Di percentuali non si è ancora parlato. Fs è un partner strategico per Alitalia, l’ha detto anche l’ad. Non voglio entrare nei particolari perché la partita è aperta”. Più che aperta, la partita è in bilico.

Alitalia deve tornare ad essere un asset strategico per il Paese

Il titolare del Mit, comunque, sottolinea che ottobre “sarà il mese cruciale per il rilancio di Alitalia”, e aggiunge in un suo intervento alla Camera quanto pesino le responsabilità del passato. “La gestione di Alitalia degli ultimi 20 anni è la rappresentazione plastica dell’incuria che una intera classe politica ha dimostrato nei confronti dei gioielli di famiglia; la nostra ex compagnia di bandiera non deve essere svenduta, ma rilanciata”, ribadisce davanti alla Commissione Trasporti. Dobbiamo essere orgogliosi, nell’ambito di un piano nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo con il 51% in capo all’Italia”. Per il restante 49% però c’è ancora molto da fare.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome