Bufera su Pillon per l’affido condiviso’

© Daniele Badolato / Lapresse in foto Francesco Maria Giro

Roma – Una crepa trasversale attraversa Lega e Forza Italia proprio nel momento di maggiore vicinanza tra due vecchi alleati. E’ una crepa che interessa il dibattito parlamentare e passa attraverso le commissioni del Senato.

Il disegno di legge avanzato dal leghista Simone Pillon sull’affido condiviso che prevede l’introduzione del mediatore familiare proprio non va giù al collega azzurro Francesco Maria Giro, pronto a profilare il conflitto di interessi.

Non consentiremo la figura di un altro burocrate

Pillon è avvocato e mediatore familiare e sul sito del proprio studio legale pare venga annunciata una imminente modifica del codice civile con l’introduzione dell’obbligatorietà del mediatore familiare. Ma quale modifica? La proposta Pillon è morta e sepolta e non consentiremo che nella camera da letto degli ex coniugi entri lo Stato con la figura di un altro burocrate”, sbotta l’esponente di Forza Italia, riprendendo un servizio pubblicato da L’Espresso.

“Non esiste alcun conflitto di interessi

Per il senatore della Lega ed ex presidente del Forum Famiglie, “non esiste alcun conflitto di interessi“. Secondo la versione di Pillon, il suo studio legale non avrebbe mai ha offerto né mai offrirà mediazione.

Sfido chiunque a trovare un solo cliente seguito per tale materia

Ho studiato la mediazione per comprendere meglio i conflitti familiari, ma mai ho esercitato tale professione, indirizzando sempre i clienti che ne facevano richiesta ai servizi gratuiti offerti dai consultori del volontariato, così come chiaramente specificato sul sito internet del mio Studio“, è la difesa di Pillon.

Il senatore avverte che se non ci sarà rettifica, sarà costretto a ricorrere a vie legali

Replica il Pd per bocca di Andrea Catizone, responsabile pari opportunità: “Pillon minaccia querele? Faccia pure, ma non è che così impedirà alla stampa di indagare e alla politica di rilevare l’incredibile coincidenza“.

Proposte “retrograde e nocive nei confronti delle donne

Tuttavia la cosa più grave per i Dem è il contenuto delle proposte, giudicate “retrograde, indegne di un paese moderno” e nocive nei confronti delle donne. “Dove mette le mani Pillon ci troviamo di fronte ad un salto indietro nella storia.

Mi sorprende piuttosto la acquiescenza del M5S“, conclude l’esponente Dem. Alzata di scudi anche dalle associazioni a tutela dei minori (coordinamento Cismai), secondo cui il ‘decreto Pillon’ “toglie diritti ai figli”.

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