SALERNO – La sentenza, salvo probabili rinvii, arriverà in serata. Il tribunale di primo grado deciderà se assolvere o condannare il governatore Vincenzo De Luca. Se il verdetto del processo Crescent dovesse rivelarsi negativo per il politico, scatterebbe la legge Severino: il salernitano verrà sospeso e costretto a lasciare lo scranno più alto della Campania. A portare avanti il governo della Regione toccherà a Fulvio Bonavitacola o, stando alle ultime indiscrezione, a Franco Roberti, ex capo della Dna, al quale in extremis De Luca potrebbe affidare il ruolo di vicepresidente della giunta.
Il processo
E’ a giudizio con l’accusa di falso ideologico, abuso d’ufficio e reati urbanistici. Le imputazioni sono state contestate al politico in merito alla realizzazione del Crescent.
Lo stabile ad uso residenziale sulla spiaggia di santa Teresa per la Procura non poteva essere costruito. I pm Guglielmo Valenti e Rocco Alfano sostengono che l’operato dell’allora sindaco di Salerno sia caratterizzato da violazioni di tipo politico e amministrativo.
Agli occhi degli inquirenti, infatti, non è rintracciabile l’interesse pubblico nel Crescent: appartamenti di lusso nulla avrebbero a che fare con il bene della comunità. Niente necessario e giustificabile a tal punto, agli occhi della legge, che avrebbero consentito di violare determinati vincoli.
La camera di consiglio
Le discussioni dinanzi al tribunale di Salerno sono state articolate e complesse. Il collegio che dovrà valutare la posizione di De Luca si è riunito in camera di consiglio: ha dato appuntamento alle ‘parti’ alle 20. Fra qualche ora si saprà se l’operazione Crescent voluta da De Luca per il palazzo di giustizia sia stata rispettosa o meno delle leggi.