Borse, boccata di ossigeno a Piazza Affari dopo il venerdì nero

Il Ftse Mib guadagna l'1%. Il listino principale è sostenuto dal rialzo dei petroliferi e dalle banche. I mercati sembrano aver archiviato le tensioni di venerdì scorso dopo l'approvazione della nota di aggiornamento al Def

MILANO –  Avvio in negativo per Piazza Affari dopo il tonfo di venerdì scorso. Poi riprende quota assieme ai mercati europei e gira in positivo con il Ftse Mib che guadagna lo 0,3% a 20.811 punti. A sostenere il listino principale sono i titoli legati al petrolio con l’aumento del presso del greggio. Bene Tenaris (+2,2%), Saipem (+1,3%), Eni (+0,8%) e anche Snam (+0,4%). Giù Tim (-3%) e Mps (-1,1%). Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 274 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,2%.

Spread

Lo spread tra Btp e Bund frena tornando sotto la soglia dei 270 punti base. Il differenziale è sceso a 269 punti base, con il rendimento del decennale del Tesoro al 3,18%.
Venerdì lo spread aveva chiuso a 267, dopo essere arrivato a sfondare i 280 punti.

Euro

La moneta unica europea è in netto calo sul dollaro in avvio degli scambi in Europa e passa di mano a 1,1585 dollari contro il valore di 1,1612 dopo la chiusura di Wall street venerdì. Contro lo yen l’euro invece si apprezza a 132,03

Le Borse europee

Aprono contrastate con gli investitori che guardano al recente accordo Usa – Messico – Canada (Usmca), che sostituisce così il Nafta. L’intesa spinge in rialzo i futures americani. Sul fronte valutario in calo l’euro sul dollaro a 1,1585 a Londra. In rialzo l’indice d’area Stoxx 600 (+0,1%). Avanza Francoforte (+0,16%), in calo Londra (-0,51%) e piatta Parigi (+0,03%).

Le Borse asiatiche

Aprono in ordine sparso dopo il recente accordo Usa-Messico-Canada (Usmca), che sostituisce così il Nafta. Chiusi i mercati cinesi per festività. Tokyo (+0,52%) archivia la seduta in rialzo, mantenendosi sui massimi in 27 anni, in scia all’apprezzamento del dollaro sullo yen. La divisa nipponica si assesta ai minimi in 10 mesi e mezzo sul dollaro a quota 113,90, ed è stabile sull’euro poco sopra un valore di 132.

Oro nero

Continuano la corsa le quotazioni del petrolio in avvio di settimana: i contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre guadagnano 30 centesimi a 73,55 dollari al barile. Il Brent sale di altri 54 centesimi a 83,27 dollari. A spingere i prezzi a livelli che non si toccavano da novembre 2014 il calo della produzione Usa ed il dibattito sulle forniture tra il presidente Trump e l’Opec per garantire la stabilità dei mercati.

Oro giallo

Continua la debolezza dei prezzi dell’oro con gli investitori sempre più cauti alla luce della politica di rialzo dei tassi della Federal reserve e in attesa degli sviluppi nella guerra dei dazi tra usa e Cina. In avvio di settimana sui mercati asiatici il lingotto con consegna immediata cede lo 0,2% a 1.188 dollari l’oncia

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